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Sindaco Lonato del Garda (BS): “La Protezione civile ha inviato 450 mascherine per 17mila medici”

Continua la polemica a distanza tra alcuni sindaci lombardi e la Giunta presieduta da Attilio Fontana. La Regione Lombardia è stata interrogata nelle ultime ore da parte di diversi primi cittadini dei maggiori capoluoghi, tra cui Bergamo, Milano, Varese e Cremona, sull’arrivo di tamponi e mascherine che, a detta dei sindaci firmatari della lettera, non si vedono ancora all’orizzonte.
A cura di Filippo M. Capra
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(Foto Fb: Roberto Tardani Sindaco)
(Foto Fb: Roberto Tardani Sindaco)
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Continua la polemica a distanza tra alcuni sindaci lombardi e la Giunta presieduta da Attilio Fontana. La Regione Lombardia è stata interrogata nelle ultime ore da parte di diversi primi cittadini dei maggiori capoluoghi, tra cui Bergamo, Milano, Varese e Cremona, sull'arrivo di tamponi e mascherine che, a detta dei sindaci firmatari della lettera, non si vedono ancora all'orizzonte.

Polemica con la Protezione civile: Inviate 450 mascherine per 17mila medici

Ad unirsi al coro delle proteste c'è anche il sindaco di Lonato del Garda, Roberto Tardani. Questi, oltre che essere il primo cittadino del comune in provincia di Brescia, è anche medico di base. Ai microfoni di "Agorà" su Rai 3, Tardani ha ribadito che "mancano i dispositivi di protezione di base. Le mascherine consegnate dalla nostra Ats ai medici di base, non difendono per nulla, sono quelle chirurgiche". Tardani si rivolge poi alla Protezione civile, "rea" di aver inviato "450 mascherine in totale per 17mila medici". Per questo motivo, il sindaco di Lonato del Garda ha annunciato che "ora le facciamo noi le nostre mascherine".

Kit per i pazienti: Distribuiamo saturimetri in attesa dell'aiuto della Regione

Ci sono però anche buone notizie, in arrivo dalla situazione dei pazienti domiciliati a casa nel Bresciano: "I dati si stanno stabilizzando", spiega Tardani, che parla anche dell'aiuto effettivo dato ai cittadini che accusano sintomi simil influenzali: "Ci siamo comprati noi 32 saturimetri distribuendoli ai medici di base che li hanno passati ai propri pazienti. Questo ci ha permesso in diverse occasioni di portare d'urgenza al pronto soccorso persone che ne avevano bisogno, perché la saturazione dell'ossigeno può crollare di colpo". Tardani offre poi l'esempio di quanto avviene in Israele ("Consegnano a domicilio un termometro, un saturimetro, una telecamera e un tablet") e parla di quanto sta succedendo a Lonato e in Lombardia: "Noi stiamo consegnando mano a mano i termometri e i saturimetri, facendo in modo che i pazienti possano essere sempre in contatto con i medici di base. Ora aspettiamo che la Regione ci venga in contro con i kit che sta preparando", ha poi concluso.

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