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I sindaci lombardi scrivono a Fontana: “Tamponi, Rsa e mascherine: cosa state facendo?”

I sindaci di sette capoluoghi lombardi hanno scritto una lettera al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere delucidazione in merito a diversi temi che riguardano l’emergenza coronavirus: dal mancato arrivo dei dispositivi di sicurezza individuali ai mancati tamponi a chi presenta sintomi e ai suoi famigliari sino alla questione delle Rsa. “Cosa sta facendo la regione Lombardia in merito?”, chiedono i sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Milano, Varese, Mantova e Lecco.
A cura di Chiara Ammendola
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Poche domande ma ben mirate quelle che i sindaci di ben sette capoluoghi lombardi hanno rivolto attraverso una lettera al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana in merito all'emergenza coronavirus: i temi sono diversi e vanno dalla fornitura di mascherine fino al personale sanitario delle Rsa, passando per tamponi e test sierologici. "Cosa sta facendo la regione – chiedono i sindaci tra le altre città anche di Milano, Bergamo e Brescia – in merito a queste criticità?"

Quei dispositivi di protezione individuale promessi e mai arrivati

La lettera è stata condivisa sul profilo del sindaco di Milano Beppe Sala questo pomeriggio ed è stata firmata a nome dei sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese: "Quando saranno disponibili i dispositivi di protezione, a partire dalle mascherine, il cui arrivo è stato promesso da tempo – si legge nel post – che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle RSA, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi?". I sindaci spiegano che il presidente Fontana ha parlato di una situazione "sotto controllo" e ha assicurato che "tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento": "È ciò che si sta realmente facendo?", chiedono.

In Lombardia non ci sono test sierologici come in Veneto ed Emilia-Romagna

E poi gli altri due quesiti: il primo riguarda le direttive del Ministero e dell'Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e anche i loro familiari e i contatti recenti qualora fossero trovati positivi: "È ciò che sta accadendo?", si legge nel post condiviso da Sala. E poi i sindaci delle sette città lombarde chiedono infine perché la Regione Lombardia non abbia ancora autorizzato l'avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno fatto: "L'esito di tali test, in abbinamento a un'indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza…, è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica".

Fontana: Speculazioni politiche, parlano senza competenze

La risposta del governatore Fontana non si è fatta attendere: "Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare. Se poi la ‘lezioncina’ arriva da chi non ha competenze scientifiche dirette, la cosa diventa – per pura e bieca speculazione politica – ancora più inopportuna e per certi versi triste. Un modo di comportarsi irresponsabile e poco consono per chi ricopre un ruolo istituzionale". Il presidente della Lombardia ha poi aggiunto di aver già risposto alle domande poste dai sindaci dell'opposizione: "È evidente che c'è una strategia politica e che quindi l'obiettivo è tenere alta la polemica contro la Regione, impegnata invece 24 ore su 24 a contrastare concretamente il virus – ha proseguito Fontana nella nota – non mancheremo comunque di recapitare ai sindaci in maniera specifica e puntuale tutta la documentazione che darà loro anche risposte scientifiche".

I Sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese rivolgono le seguenti domande al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

– Quando saranno disponibili i dispositivi di protezione – a partire dalle mascherine – il cui arrivo è stato promesso da tempo?
– Che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle RSA, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi? In una recente conferenza stampa il Presidente Fontana ha detto che la situazione “è sicuramente sotto controllo” e che “tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento”. È ciò che si sta realmente facendo?
– Perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti?
– Perché la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno invece attivato? L’esito di tali test – in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza… – è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica.

Giorgio Gori – Sindaco di Bergamo
Emilio Del Bono – Sindaco di Brescia
Gianluca Galimberti – Sindaco di Cremona
Virginio Brivio – Sindaco di Lecco
Mattia Palazzi – Sindaco di Mantova
Beppe Sala – Sindaco di Milano
Davide Galimberti – Sindaco di Varese

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