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Si finge medico per 30 anni ma ha solo il diploma di liceo: 63enne denunciato a Mortara (Pavia)

Un 63enne di Mortara, in provincia di Pavia, si è finto medico per 30 anni esercitando regolarmente la professione: visitava i pazienti e prescriveva loro farmaci, esami e diete. L’uomo però non si era mai laureato: dopo il diploma al liceo classico si era iscritto a Medicina sostenendo solo un paio di esami. Nemmeno i famigliari sapevano la verità: l’uomo è stato scoperto dai carabinieri solo dopo la denuncia di una delle sue pazienti.
A cura di Francesco Loiacono
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Un uomo di 63 anni, ufficialmente disoccupato, per trent'anni si è finto medico visitando pazienti e prescrivendo farmaci, diete ed esami. Il falso dottore vive a Mortara, in provincia di Pavia, dove il suo nome era conosciuto e addirittura stimato tra quelli che lo reputavano un loro collega a tutti gli effetti. Il 63enne anni fa, dopo aver conseguito il diploma al liceo classico, si era in effetti iscritto alla Facoltà di Medicina: ma dopo un paio di esami aveva abbandonato gli studi. La passione per la medicina, però, non gli era evidentemente mai passata: tanto che l'uomo (è da capire come), ha iniziato a esercitare abusivamente la professione.

Il 63enne sulla sua carta d'identità aveva fatto scrivere alla voce professione (dove chiunque può far scrivere ciò che vuole) che era un "ricercatore". Per pazienti e colleghi era, a seconda delle volte, un medico di base o un dottore con specializzazioni quali Immunologia o Ginecologia. E nemmeno ai famigliari, moglie e figli, aveva mai raccontato la verità. Spacciandosi una volta per un medico dell'ospedale Mauriziano di Torino e l'altra per un dottore del Mondino di Pavia (strutture entrambe estranea alla vicenda), l'uomo si è costruito un'esistenza parallela durata tre decenni. Al fine forse di semplificarsi la vita il falso medico non aveva uno studio suo, ma visitava solo a domicilio. E in alcune di queste visite avrebbe anche fatto denudare completamente i pazienti per rilevare le misure antropometriche: un comportamento che d'altronde può essere normale per un vero dottore.

La vicenda ricorda la storia di Jean-Claude Romand, narrata da Emmanuel Carrère

Nella sua esistenza immaginaria è capitato che l'uomo abbia talvolta esagerato, millantando di essere un medico dell'Aeronautica e dei servizi segreti per far colpo su una giovane paziente. Forse proprio qualche suo comportamento sopra le righe lo ha tradito, dopo una lunga e stimata carriera da abusivo: una delle sue pazienti, residente a Sant'Angelo Lomellina, sempre nel Pavese, si è infatti rivolta ai carabinieri per denunciare il comportamento del medico, definito poco professionale. Ai militari della stazione di Robbio sono bastate poche verifiche e telefonate per scoprire che l'uomo non era iscritto all'Ordine dei medici ed era un perfetto sconosciuto per gli ospedali in cui millantava di lavorare. Per lui è così scattata una denuncia a piede libero con le accuse di esercizio abusivo di professione medica, usurpazione di funzioni pubbliche e sostituzione di persona. La denuncia mette fine a una storia che ricorda molto il romanzo-verità di Emmanuel Carrère "L'avversario", in effetti ispirato alla vera storia di Jean-Claude Romand: un francese che per 17 anni aveva mentito alla famiglia e agli amici facendo credere di essere un ricercatore e che nel 1993 sterminò la famiglia per il timore di essere scoperto. Per fortuna, in questo caso, l'epilogo della vicenda è stato diverso.

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