Sgomberi e lotta alle occupazioni abusive, firmato il piano operativo
Prefettura, Regione Lombardia e Comune di Milano hanno firmato martedì 18 novembre il "piano operativo di azione per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica". Un documento che programma una serie di interventi che vanno da cosa fare in caso di segnalazione di un'occupazione abusiva alle modalità di assegnazione degli alloggi, rese più rapide. Un "progetto pilota di avanguardia", secondo il prefetto di Milano Paolo Tronca, che definisce sulle case popolari un "modello Milano" che unisce legalità e solidarietà. Tra gli elementi salienti del piano, la programmazione settimanale degli sgomberi durante il Tavolo interistituzionale che si tiene in questura e l'intervento immediato per quelli in flagranza. Durante il vertice è stato anche deciso di istituire un numero unico di emergenza, il 112, al quale rivolgersi in caso di occupazioni abusive.
Sgomberi e lotta alle occupazioni abusive
Per il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni la sottoscrizione del documento è il segno che "tutte le istituzioni sono unite per raggiungere lo stesso obiettivo: il ripristino della legalità, accompagnato da un'azione sociale". L'importanza della sinergia tra istituzioni diverse è fondamentale soprattutto nell'intervento in seguito alla segnalazione di un'occupazione abusiva. "La procedura che abbiamo definito vede coinvolti molti soggetti: il 112 Nue, gli ispettori di Aler e Metropolitana Milanese, le forze dell’ordine, il corpo di polizia locale e i servizi sociali". L'obiettivo, per l’assessore regionale alla casa Paola Bulbarelli, è di "velocizzare le procedure per fare in modo che gli interventi di recupero e la pre-assegnazione avvengano entro 48 ore e la consegna degli alloggi entro trenta giorni". Già stanziati dalla Regione 500mila euro. Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha puntualizzato: "Non si tratta di negare il diritto ad avere una casa, ma al contrario, di tutelare il diritto di chi attende l’assegnazione legittima di una casa". Una frase per cercare di alleggerire la tensione sulla questione dell'emergenza abitativa a Milano: sono quattromila – su circa 90mila – gli alloggi popolari occupati irregolarmente, novemila quelli vuoti perché privi delle caratteristiche di abitabilità. Le tensioni sul tema casa resta però alta: anche nella serata di martedì alcuni esponenti dei centri sociali hanno manifestato a Milano – vicino a San Vittore, a Porta Genova e in via Torino – dopo la guerriglia della mattina al Corvetto in seguito agli sgomberi di due strutture.