Seveso, 40 anni fa la fuoriuscita di nube tossica con diossina dalla fabbrica Icmesa
Il 10 luglio del 1976 a Seveso, in provincia di Monza e Brianza, ebbe luogo "uno dei più gravi incidenti industriali mai verificatisi su scala mondiale". A dirlo è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto ricordare con un messaggio la fuoriuscita di diossina dallo stabilimento Icmesa di Meda (vicino a Seveso). Mattarella ha scritto al sindaco di Seveso Paolo Butti sia per esprimere vicinanza a chi ha "dovuto affrontare le drammatiche conseguenze di quell'incidente", effetti che proseguono tutt'oggi, sia come monito alle future generazioni affinché "possano far tesoro sia delle esperienze negative sia del percorso di ricostruzione che ora consente loro di guardare al futuro con maggiore fiducia". Dall'incidente di Seveso e dalla successiva bonifica e ricostruzione secondo Mattarella è nata "una più matura coscienza ecologica europea".
Oggi una commemorazione si è tenuta nel parco Bosco delle Querce, sorto nell'area più contaminata (la cosiddetta area A), dopo che fu asportato il terreno inquinato. Alle 12.37, l'orario del disastro ambientale, a Seveso si è osservato un minuto di silenzio interrotto dal suono delle campane. Alla cerimonia ha partecipato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che ha affermato che non bisogna dimenticare quanto accaduto "per fare in modo che non succeda mai più".
Gli effetti della fuoriuscita della nube tossica di diossina furono gravi. Non ci furono morti, anche se le conseguenze sulla salute della popolazione esposta alla nube continuano ancora oggi. In particolare, alcuni studi hanno denunciato, anche a oltre 30 anni dall'incidente, una maggiore probabilità di alterazioni ormonali nei neonati dati alla luce da donne residenti nella zona A (quella dove l'esposizione alla diossina fu più alta). Ci furono comunque anche conseguenze pratica: centinaia di persone furono sfollate e le abitazioni di alcune di loro distrutte a causa della contaminazione.
Il disastro ambientale di Seveso, che solo dopo alcuni giorni trapelò sulla stampa, ebbe anche effetti positivi: portò infatti alla creazione a livello europeo della direttiva 82/501/CEE, nota proprio come "direttiva Seveso": una norma che invitava gli Stati europei a individuare i propri siti industriali a rischio di gravi incidenti.