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Sesto, il sindaco nega il palazzetto dello sport alla comunità islamica: il Pd scrive al Viminale

Il sindaco di Sesto San Giovanni (Milano), Roberto Di Stefano, ha negato alla comunità islamica l’utilizzo del palazzetto dello sport, usato dal 2010 per celebrare la Festa del sacrificio. Il motivo sarebbe una richiesta arrivata troppo tardi. Ma il senatore del Pd Franco Mirabelli attacca: “Negata la libertà di culto”, e scrive al ministro dell’Interno e al prefetto.
A cura di Francesco Loiacono
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Pugno duro del sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, nei confronti della comunità islamica cittadina. Il primo cittadino dell'ex Stalingrado d'Italia, popolosa cittadina alle porte di Milano, ha negato l'utilizzo del locale palazzetto dello sport, il Palasesto, alla comunità islamica sestese. I musulmani dal 2010 utilizzavano la struttura per celebrare la Festa del sacrificio. Quest'anno però il neo sindaco, il primo di centrodestra nella ex roccaforte "rossa" della Lombardia, ha deciso di non concedere l'uso del palazzetto: "Non concediamo una deroga per l'utilizzo del Palasesto per la Festa del Sacrificio (detta anche dello Sgozzamento) richiesta dalla comunità islamica – ha scritto Di Stefano su Facebook – Le regole vanno rispettate da tutti! Inoltre il centro islamico di Sesto ha gravi inadempienze rispetto agli impegni assunti con il Comune, con mancati pagamenti di 320mila euro senza contare che, nonostante la mia richiesta scritta, non ho ancora ricevuto i bilanci del centro visti i dubbi sui finanziamenti. Di fronte a accordi non rispettati e documenti non consegnati sarebbe assurdo concedere una deroga o un trattamento di favore".

Il senatore Pd Mirabelli: Negata la libertà di culto

Il motivo principale della mancata concessione del Palasesto alla comunità islamica è dovuto al fatto che la richiesta all'amministrazione comunale non è arrivata entro i tempi stabiliti dalla legge, come ha poi precisato il coordinamento cittadino di Forza Italia di Sesto San Giovanni: "Siccome in Italia, checché ne dica il Pd, la legge è uguale per tutti, è stato deciso di non applicare deroghe". Ma la mancata concessione del palazzetto ha provocato la dura reazione del senatore del Pd Franco Mirabelli, che ha chiesto l'intervento urgente del ministro degli Interni Marco Minniti e del prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, "per impedire che a Sesto San Giovanni l'Amministrazione comunale privi un'intera comunità di un diritto fondamentale come quello che garantisce la libertà di culto e il suo esercizio a tutti i cittadini e a tutte le confessioni religiose".

Mirabelli ha poi aggiunto: "Quest'anno la nuova amministrazione sestese, che sulla discriminazione verso gli islamici ha fondato gran parte della propria campagna elettorale, ha deciso di non concedere l'utilizzo dello spazio pubblico adducendo giustificazioni burocratiche evidentemente strumentali, pretendendo il rispetto di una convenzione futura e non rispettando quella in essere".

Forza Italia: Nessuno nega il diritto di culto

In effetti, il primo atto del neosindaco dopo la sua vittoria alle ultime amministrative, a giugno, era stato quello di bloccare la costruzione della grande moschea. Un provvedimento giustificato dai dubbi sull'origine dei finanziamenti per la costruzione del luogo di culto. Il coordinamento cittadino di Forza Italia respinge comunque al mittente le accuse di non garantire il diritto di culto: "Come ribadito più volte nessuno nega il diritto di culto alla comunità islamica locale e il dialogo è sempre aperto ma di fronte a mancati pagamenti al Comune e documenti importanti non consegnati (come i bilanci visti i gravi dubbi su finanziamenti dal Qatar) non possiamo concedere deroghe", ha affermato il sindaco.

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