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Bimba autistica scomparsa, il prefetto: “Le ricerche continuano per altre 48 ore”

Ancora nessuna traccia di Iuschra, la bimba autistica scomparsa nei boschi del bresciano il 19 luglio scorso. A cercarla, 300 soccorritori, uomini e donne, con l’ausilio di droni, elicotteri e unità cinofile. Le ricerche proseguiranno con lo stesso dispiegamento di forze in campo per le prossime 48 ore.
A cura di Alessia Rabbai
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Soccorritori al lavoro a Serle: si cerca da giorni una dodicenne scomparsa (Foto di Giampaolo Mannu)
Soccorritori al lavoro a Serle: si cerca da giorni una dodicenne scomparsa (Foto di Giampaolo Mannu)

"Le ricerche proseguiranno per altre 48 ore con lo stesso dispiegamento di uomini al lavoro sul campo" queste le parole del prefetto di Milano, pronunciate durante la conferenza stampa di domenica 22 luglio per spiegare come si intenderà procedere con le operazioni dopo le prime 72 ore. Sono 300 i soccorritori che stanno cercando Iuschra, la bambina autistica di 12 anni scomparsa nei boschi di Serle, in provincia di Brescia, lo scorso 19 luglio. Uomini e donne stanno battendo la vasta zona con l'aiuto di droni, elicotteri e unità cinofile per effettuare "un rastrellamento ‘a pettine' e battere ogni singolo metro quadrato del territorio" come spiega Giovanna Longhi, capo di gabinetto della Prefettura di Brescia. Si cerca una persona ritenuta ancora viva, con tutte le accortezze del caso. Una delle ipotesi più accreditate è che la piccola sia finita in una grotta. Al momento, le immagini dei droni non hanno rilevato calore in superficie che possa indicare la presenza di una persona.

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A cercare Iuschra 300 soccorritori

"È già capitato in passato di ritrovare persone disperse dopo giorni di ricerche – spiega il Delegato della 9° zona speleologica lombarda Fabio Cattaneo – I bambini poi hanno molte più risorse degli adulti". E spiega le modalità con le quali stanno conducendo le operazioni: "Stiamo battendo zone già perlustrate nei giorni scorsi perché siamo sulle tracce di una persona in movimento che potrebbe essere tornata in un punto visitato precedentemente. Siamo registrando le cavità che abbiamo bonificato – e continua – Purtroppo nei boschi non è possibile utilizzare grandi apparecchiature. Con l'aiuto di droni abbiamo scattato foto con la termo camera per individuare sorgenti di calore ma è una zona molto complessa".

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