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Serial killer dei gatti, l’allarme: “Aveva tentato di adottare un cucciolo di 3 mesi”

Impedita l’adozione di un cucciolo di tre mesi da parte della donna accusata di essere la “killer dei gatti”. La 41enne residente a Lecco è sotto processo per aver torturato e ucciso tre felini, e ora secondo i volontari dell’Enpa stava tentando di adottare un nuovo gatto, eventualità sventata all’ultimo momento.
A cura di Valerio Renzi
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La vicenda della "serial killer dei gatti" è emersa lo scorso agosto quando, grazie all'azione delle guardie ambientali dell'Enpa, una donna di 41 anni di Lecco è stata denunciata con l'accusa di aver torturato e ucciso almeno tre gatti. Ora la donna ci avrebbe riprovato tentando di adottare un cucciolo di sole tre settimane, ma il passaparola e la vigilanza dell'Enpa ha impedito che ciò accadesse: volontari e attivisti vigilano infatti sulle azioni della donna tentando di impedire che riesca a prendere con sé altri animali. Un'azione descritta come "strutturata, complessa e impegnativa" che non L'Enpa sottolinea non poter essere affidata "al volontarismo dei residenti", augurandosi che "i servizi sociali controllino e seguano costantemente l’indagata".

A raccontare il salvataggio in extremis del gattino è stata Mirella Bridda, presidente della sezione locale di Bergamo: "Negli ultimi giorni siamo riusciti ad evitare che alla sospetta killer di gatti fosse dato in affidamento un altro felino". La donna avrebbe cominciato ad allargare il suo raggio d'azione anche fuori dalla Lombardia, e l'Enpa sospetta che potrebbe presentarsi sotto falso nome "fornendo false generalità", utilizzando magari quelle di familiari e amici.  fuori regione "ma, sospettiamo, potrebbe anche fornire false generalità, utilizzando, ad esempio, quelle di parenti o amici".

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