Seregno, sequestrano a scopo di rapina 12 persone in un ufficio: arrestati 3 pregiudicati

Hanno sequestrato a scopo di rapina 12 persone in un ufficio amministrativo di Seregno, in provincia di Monza e Brianza. Per quest'episodio, avvenuto due giorni fa poco dopo le 8 del mattino, i carabinieri hanno arrestato tre rapinatori pluripregiudicati. I malviventi, tutti di nazionalità italiana e sulla sessantina, erano usciti dal carcere da pochi mesi.
Il colpo studiato nei particolari
Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma di Seregno, che hanno condotto le indagini assicurando alla giustizia i malviventi, i rapinatori avevano studiato nei dettagli il piano. Lunedì erano arrivati di prima mattina nella sede amministrativa di una società con sede a Seregno, che si occupa della contabilità di diverse imprese attive nel campo della ristorazione. Lì hanno atteso che arrivassero le tre impiegate e poi, minacciandole con pistole (poi rivelatesi imitazioni perfette di quelle vere) e taser, hanno costretto le dipendenti a entrare in ufficio e a ricevere come se nulla fosse i clienti: baristi e ristoratori che lunedì avrebbero consegnato gli incassi. I malviventi hanno progressivamente rapinato e poi sequestrato nove persone, legandole con fascette in plastica da elettricisti e chiudendole in due sgabuzzini. Soltanto tre ore e mezza dopo il loro blitz e dopo aver racimolato oltre 40mila euro i rapinatori se ne sono andati, senza però liberare gli ostaggi. Uno di loro è fortunatamente riusciti a sfondare una porta con un calcio e a chiamare i soccorsi.
In poche ore i rapinatori sono stati arrestati
I carabinieri hanno subito fatto partire le indagini, risalendo in poche ore ai malviventi: due fratelli foggiani di 61 e 58 anni residenti a Lissone e un 58enne originario di Pescara ma residente a Cinisello Balsamo. I tre, che avevano agito a volto coperto, pensavano di averla fatta franca e si sono ritrovati in casa di uno di loro, a Lissone. Sono stati però traditi dal furgone utilizzato per il colpo, ritrovato nel cortile dell'abitazione di uno dei malviventi. Quando hanno fatto irruzione in casa, i tre stavano ancora decidendo come spartirsi il bottino.