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Senatore bresciano presenta un’interrogazione parlamentare sull’acqua di Chiara Ferragni

Il senatore bresciano Giampietro Maffoni, di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Ambiente e dell’Istruzione sull’acqua Evian “firmata da Chiara Ferragni, venduta a 8 euro la bottiglia: “Mi chiedo se non sia il caso che una donna che ha il potere di influenzare milioni di giovani che la seguono sui social non possa rivedere i suoi investimenti in un’ottica diversa”.
A cura di Redazione Milano
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L'acqua Evian firmata Chiara Ferragni in vendita alla Rinascente di Milano (Foto Fanpage.it)
L'acqua Evian firmata Chiara Ferragni in vendita alla Rinascente di Milano (Foto Fanpage.it)

Non si esauriscono le polemiche sulle bottiglie d'acqua Evian firmate da Chiara Ferragni e vendute a 8 euro l'una. Dopo i social e il Codacons, il caso arriva fino in Parlamento. Il senatore bresciano Giampietro Maffoni, di Fratelli d'Italia, ha infatti presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri dell'Ambiente e dell'Istruzione. Nel testo esordisce citando il rapporto Onu sull'ambiente pubblicato recentemente: "Il Rapporto ONU sottolinea lo stretto legame tra povertà e risorse idriche: il numero di persone che vive con meno di 1,25 dollari al giorno, infatti, coincide approssimativamente con il numero di coloro che non hanno accesso all’acqua potabile". Maffoni poi aggiunge: "Si stima che muoiano 3900 bambini ogni giorno per scarsità d’acqua e circa il 10% di tutte le malattie mondiali potrebbe essere evitato migliorando fornitura di acqua, servizi sanitari, igiene e gestione delle risorse idriche. Di contro ha fatto notizia in questi giorni che la famosa imprenditrice Chiara Ferragni abbia prestato il suo nome ad una collaborazione con l’acqua Evian che commercia bottiglie da 75 cl col logo Ferragni al prezzo di lusso di 8€".

Il senatore non arriva, come aveva chiesto il Codacons, a paventare la possibilità di vietare la vendita dell'acqua della Ferragni, perché premette che "nel libero mercato l’abilità imprenditoriale di un individuo si premia da sola, e se vi è qualcuno che sente la necessità di spendere 72,50€ per una confezione da 12 bottiglie, non vi è nulla di illecito" (senza contare che in vendita ci sono anche acque di lusso a un prezzo decisamente superiore, ndr). Si chiede però "se non sia il caso che una donna che ha il potere di influenzare milioni di giovani che la seguono sui social (15,2 milioni solo su Instagram), non possa rivedere i suoi investimenti in un’ottica diversa. I numeri sopra riportati mi inducono a pensare che è forse arrivato il momento che il legittimo ma mero interesse economico personale non giganteggi sul valore di un bene primario essenziale quale è l’acqua, e che insieme lo si possa spiegare a tutti specie le giovani generazioni".

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