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Scuola, a Milano l’aula digitale 3.0: niente quaderni e banchi, ma tablet e sedie girevoli

A Milano, nella scuola secondaria di primo grado Giusti, è nata la prima aula digitale 3.0. Banchi, quaderni e lavagna sono sostituiti da sedie girevoli, tablet e un maxischermo multimediale. Le lezioni e i compiti si possono scaricare in “cloud”, chi è assente non resta indietro. Il preside: “Didattica sempre più innovativa e inclusiva”.
A cura di Francesco Loiacono
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La scuola del futuro sbarca a Milano. Precisamente in via Giusti 15, zona Paolo Sarpi, dove gli alunni della scuola secondaria di primo grado Giusti potranno sperimentare un nuovo modo di imparare che non ha niente a che vedere con quello dei loro genitori o dei loro nonni. In un'aula dell'istituto, difatti, spariscono due veri e propri simboli della scuola: i quaderni e i banchi. Sostituiti da tablet e da sedie girevoli con un ripiano incorporato sul quale navigare sul proprio dispositivo.

La prima aula digitale 3.0 è stata presentata mercoledì mattina dall'assessore comunale all'Istruzione Francesco Cappelli e dall'amministratore delegato di British Telecom Italia Gianluca Cimini, la cui azienda ha collaborato alla realizzazione del progetto. Si tratta della trasposizione nella realtà delle indicazioni contenute nel Piano nazionale scuola digitale, presentato lo scorso ottobre dal ministero dell'Istruzione. Una specie di rivoluzione che non riguarda solo gli strumenti, ma anche la didattica: ad esempio la "didattica per scenari", "l’insegnamento capovolto" ("Flipped classroom") e "l’active learning", "modalità di erogazione dei contenuti e di verifica della preparazione degli studenti non solo più rapide e immediate, ma anche più efficaci e svincolate dalla presenza in classe", ha detto l'assessore Cappelli.

Ecco com'è l'aula del futuro

Com'è in concreto l'aula del futuro? Si tratta di uno spazio completamente ripensato rispetto alla tradizionale classe. Niente più banchi, ma sedie girevoli, in maniera da poter passare facilmente dalle lezioni frontali ai lavori di gruppo. La lavagna è un grande schermo interattivo (Lim – lavagna interattiva multimediale), al posto di libri e quaderni ci sono 30 tablet. La connessione ultraveloce è assicurata dalla fibra, che raggiunge tutte le scuole milanesi. L'aula 3.0 dispone inoltre di un armadio di ricarica, di un videoproiettore interattivo Hd in 16/9 e di una piattaforma "cloud" accessibile sia in aula sia dall’esterno, dove possono essere conservati o scaricati materiali didattici. La presenza fisica degli alunni non è più indispensabile: anche chi è assente perché malato può restare al passo con i compagni e l'apprendimento. Stesso discorso vale per la distanza: l'aula del futuro può favorire i gemellaggi con scuole stranieri, condividendo progetti e altre iniziative. In generale, l'aula digitale è inclusiva, anche per gli studenti con disabilità, promuove una cultura aperta all’innovazione ed educa a un uso sano e corretto di internet: "Grazie all’aula digitale 3.0 sperimenteremo un nuovo utilizzo dello spazio e degli strumenti tecnologici per attuare una didattica sempre più innovativa e inclusiva", ha affermato il preside della scuola Giusti- D'Assisi, Roberto Bellini.

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