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Scrisse: “Non mi spiace che il romeno sia morto”. Assessore Beccalossi a giudizio

L’assessore al Territorio di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, è stata rinviata a giudizio per diffamazione. Nell’agosto del 2014, dopo un incidente nel quale persero la vita due fratellini e un 19enne romeno, scrisse su Facebook: “Non mi dispiace affatto che questo romeno ubriaco e assassino sia morto, anzi…”. Ma il ragazzo non era ubriaco.
A cura di Francesco Loiacono
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L'assessore al Territorio di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, è stata rinviata a giudizio per diffamazione in merito a un suo commento per un fatto di cronaca avvenuto nell'agosto del 2014. Si tratta dell'incidente stradale nel quale, il 20 agosto dell'anno scorso, due fratellini a bordo dell'auto guidata dal padre morirono in uno scontro frontale con un'altra vettura, guidata da un romeno di 19 anni.

L'assessore, in quota Fratelli d'Italia, appresa la notizia scrisse sulla sua pagina Facebook: "Un solo commento: non mi dispiace affatto che questo romeno ubriaco e assassino sia morto, anzi…", provocando numerose polemiche. Gli accertamenti sull'incidente rivelarono però che il 19enne romeno, anch'egli morto nell'impatto, non aveva fato uso di alcol né di sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida. Da lì era partita la denuncia da parte della madre del giovane romeno morto. Adesso, come scrive il quotidiano La Repubblica, per l'assessore si aprirà il processo, la cui prima udienza è stata fissata il primo luglio del 2016.

Caduta l'aggravante dell'odio razziale

Durante l'udienza preliminare che si è tenuta mercoledì, dall'accusa nei confronti della Beccalossi è caduta l'aggravante dell'odio razziale, inizialmente contestata all'assessore. Il suo avvocato, Guido Camera, si dice soddisfatto: "Questo era il nostro obiettivo odierno e lo abbiamo pienamente raggiunto – ha spiegato il legale -, sull'incidente è stato aperto un procedimento penale e sarà compito della magistratura accertare le dinamiche ed eventuali responsabilità; probabilmente alcuni mezzi di informazione non hanno adeguatamente verificato le loro fonti".

"Non ho commesso alcun reato – è stato invece  il commento dell'assessore, – ho espresso un'opinione su una gravissima notizia di cronaca diffusa dai mezzi di informazione".

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