Scontri pre Inter-Napoli: arrestato capo ultrà nerazzurro, leader della Curva Nord
A due giorni dalla sua deposizione in questura, è stato arrestato questa mattina Marco Piovella, uno dei leader della Curva Nord dell'Inter, a capo del gruppo ultrà dei "Boys S.A.N.". Il 34enne era stato ascoltato sabato dai inquirenti dopo essere stato indicato da uno dei tre ultras arrestati come persona coinvolta negli scontri del 26 dicembre avvenuti prima di Inter-Napoli. Il "Rosso", questo il suo soprannome, era indagato proprio nell'ambito dell'inchiesta su quanto accaduto a un'ora dal match di serie A, lì, poco distante da San Siro, dove l'ultrà del Varese, Daniele Belardinelli, ha poi perso la vita. Le accuse per Piovella, sono di rissa aggravata e lesioni: l'arresto è stato disposto su richiesta della Digos della questura e della procura di Milano proprio sulla base degli elementi raccolti negli ultimi giorni di indagini e di interrogatori, compresa la testimonianza di Luca Da Ros.
Nella notte ascoltato anche il capo dei Viking
"Il Gigante", questo il soprannome del 21enne Da Ros, avrebbe fornito anche un altro nome noto, quello del leader dei Viking, altro noto e storico gruppo appartenente alla tifoseria nerazzurra. Il capo ultrà è stato ascoltato la scorsa notte per ore dagli agenti della Digos in questura a Milano: secondo le prime informazioni sarebbe stato lui a fornire dettagli fondamentali per la ricostruzione di quanto accaduto nei momenti che hanno preceduto la morte di "Dede" Belardinelli. Spunta infatti l'ipotesi per cui Belardinelli potrebbe essere stato colpito da più auto, una che l'ha urtato facendolo dunque cadere e un'altra che l'ha invece investito, non si sa se di proposito o meno, tanto che la questura sta indagando per omicidio volontario. Ipotesi e ricostruzioni che iniziano a delinearsi anche attraverso la descrizioni di quei tragici momenti fornita proprio dai due capi-ultras.