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Scomparsa di Mattia Mingarelli: continuano le ricerche, i sub si immergono nel lago ghiacciato Palù

Continuano le ricerche di Mattia Mingarelli, il 30enne scomparso in Valmalenco, in provincia di Sondrio, lo scorso 7 dicembre: ieri sono iniziate le immersioni dei sub nel lago ghiacciato Palù, poco distante da dove è stato visto l’ultima volta il giovane. Intanto gli inquirenti indagano su tutte le possibili piste: dalla scomparsa violenta all’allontanamento volontario.
A cura di Chiara Ammendola
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Mattia Mingarelli - Foto Facebook
Mattia Mingarelli – Foto Facebook

Non si fermano le ricerche di Mattia Mingarelli, il 30enne scomparso in Valmalenco, in provincia di Sondrio, lo scorso 7 dicembre. Mercoledì sono iniziate le immersioni dei carabinieri subacquei nel lago Palù, che si trova a circa 1921 metri al di sopra del mare, poco distante da dove è stato avvistato l'ultima volta il giovane comasco prima di sparire nel nulla. Sono giunti direttamente da Genova i militari che proseguiranno le ricerche nelle acque ghiacciate anche oggi, per cercare una risposta alle domande che da giorni affliggono la famiglia e gli amici di Mattia: si è sentito male? È caduto in quel lago mentre fuggiva? Qualcuno potrebbe averlo fatto sparire proprio in quelle acque? Al gesto estremo nessuno ha mai creduto, e gli amici continuano a rivendicare l'attaccamento alla vita di Mattia. Il suicidio sarebbe dunque escluso, come spiegato anche dal procuratore capo della Repubblica di Sondrio Claudio Gittardi.

"Mattia non se n'è andato. Qualcuno l'ha portato via"

"Qualche giornale ha ipotizzato che abbia fatto un brutto gesto o che si sia allontanato di sua spontanea volontà! Chi lo conosce sa che non è assolutamente possibile – scrive in un lungo post su Facebook un amico di Mattia – Mattia non se n'è andato, me l'ha portato via qualcuno e tutti noi vogliamo sapere cosa è successo veramente e ritrovarlo!". Parole che finora però non hanno trovato riscontro da parte degli investigatori che stanno vagliando tutte le piste, compresa quella dell'omicidio.

Il proprietario del rifugio l'ultimo ad aver visto Mattia

L'ultimo ad aver visto Mattia è stato Giorgio Del Zoppo, conosciuto come "il gufo", gestore del rifugio Ai Barchi, che è stato sentito come persona informata dei fatti: non è indagato ma la sua testimonianza è al vaglio degli inquirenti. Gli stessi inquirenti che hanno posto sotto sequestro il suo rifugio, alla ricerca di indizi utili: è stato utilizzato il luminol per evidenziare eventuali tracce di sangue e anche i cani molecolari per avere possibili tracce di Mattia. Ma non sarebbe emerso nulla. Nel frattempo Del Zoppo ha rilasciato un'intervista anche ai microfoni della trasmissione Chi l'ha Visto?, di Rai Tre, in cui ha spiegato quanto avvenuto quel 7 dicembre, quando Mattia si è recato da lui una prima volta nel primo pomeriggio, e una seconda intorno alle 18: insieme avrebbero fatto un aperitivo fino alle 19.30, poi Mattia sarebbe andato via. Il giorno dopo l'uomo avrebbe trovato il telefonino del 30enne poco lontano dal rifugio, ma di lui nessuna traccia.

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