Scherzi telefonici e disturbatori seriali: solo 4 chiamate su 10 al 112 sono richieste di aiuto

Bambini che chiamano incuriositi, telefonate che partono per sbaglio oppure scherzi telefonici fatti volontariamente. Per non parlare, poi, dei disturbatori seriali. E così solo 4 telefonate su 10 fatte al numero unico di emergenza regionale, il 112, sono vere e proprie richieste d'aiuto. E le altre? "Il 60 per cento delle chiamate al 112 in Lombardia è inappropriato", ha detto mercoledì mattina il direttore dell'Agenzia regionale emergenza urgenza, Alberto Zoli, commentando i dati del 2014. Il dato è emerso nel corso della giornata europea dedicata al numero unico di emergenza 112, celebrata mercoledì all’ospedale Niguarda di Milano. Perché la tendenza, oltre che la Lombardia, riguarda più in generale tutta Europa, e rappresenta un vero problema: "Si distolgono tempo e risorse che dovrebbero essere destinate alla gestione dell'emergenza vera. E in più le chiamate false hanno come effetto un sovradimensionamento delle centrali e in definitiva un significativo costo emergente", spiega l'European emergency number association di Bruxelles in una nota.
A Milano nel 2014 arrivate 2 milioni di chiamate
In Lombardia l'accorpamento in sole 3 centrali operative della gestione delle emergenze ha avuto risvolti positivi: "Riduzione dei tempi di intervento, la localizzazione del numero chiamante e una riduzione dei costi", spiega il governatore Roberto Maroni. Nel 2014 il 112 lombardo ha ricevuto complessivamente 4,3 milioni di chiamate, 2 milioni nella sola Milano. E tra queste chiamate, la maggior parte sono di persone che non hanno bisogno di assistenza. Capitano bambini che ormai conoscono per nome gli operatori e continuano a chiamare, oppure disturbatori seriali in grado di fare fino a 2.800 telefonate al giorno. In tutti i casi gli operatori sono comunque tenuti a richiamare le persone per accertarsi che si sia trattato di uno sbaglio, e questo comporta un notevole spreco di tempo. Il filtro, però, sembra funzionare: e così alla fine alle forze dell'ordine arrivano solo le chiamate di gente effettivamente in difficoltà. L'esempio più calzante è per i carabinieri: il 76 per cento di chiamate verso l'Arma viene stoppato.
Non tutti conoscono il servizio
In vista di Expo, la copertura di tutta la Lombardia con il numero unico di emergenza sarà completata. Nel frattempo, resta un problema legato alla conoscenza del servizio, anche a livello europeo: solo il 41 per cento dei cittadini dell'Unione identifica il 112 come numero dell'emergenza da chiamare su tutto il territorio europeo. Dal direttore generale di Areu è arrivato anche l'appello per "la diffusione massima dell'app del 112: Where are U. Più del 50 per cento delle persone non sanno dove sono, quando chiamano. L'app è un'altra vita per i soccorsi".