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Santuario di Caravaggio, riecco i candelabri con le carte di credito

Nonostante le polemiche, i candelabri hi-tech, in grado di accendere le candele elettriche, prenotare messe e devolvere offerte, tutto esclusivamente tramite carta di credito, fortemente voluti da don Gino Assensi, sono tornati al loro posto nel santuario di Caravaggio, a Bergamo.
A cura di Federica Gullace
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Il santuario di Caravaggio torna a far parlare di sé. Dopo le numerose polemiche scaturite a seguito dell’installazione dei cosiddetti "Candelabri Hi-Tech", un dispositivo elettronico in grado di accendere le candele elettriche, prenotare messe e devolvere offerte, tutto esclusivamente tramite carta di credito, erano stati rimossi. A suscitare le polemiche, era stato perlopiù il tariffario del macchinario, fortemente desiderato da don Gino Assensi, rettore del santuario di Caravaggio, che ogni anno richiama ben due milioni di fedeli: da 10 euro per una messa ai 420 per 30 giorni di celebrazioni.

Il ritorno dei candelabri Hi-tech

Così, dopo averli rimossi, don Assensi aveva promesso che prima o poi sarebbero tornati. Promessa, questa, che è stata mantenuta. Nella newsletter settimanale che viene pubblicata sul sito ufficiale del Santuario, il rettore ne ha così annunciato il ritorno: "Dopo le necessarie modifiche sono state installate nuovamente le due macchine attraverso cui effettuare operazioni elettroniche: una è collocata sotto i portici della Cancelleria, nei pressi dello sportello Bancomat; l’altra nella navata minore della basilica, sotto il quadro dell’Apparizione affisso alla parte sud. Ambedue le macchine consentono di prenotare messe (senza data 11 euro; con data 16 euro) e devolvere offerte al Santuario per le sue strutture o per opere di carità, pagando con bancomat, postepay e carte di credito con pin. La macchina collocata in basilica funge anche da ‘candeliere elettronico' destinato a chi intende accendere candele sul luogo, oppure collegandosi al sito del Santuario da qualsiasi computer, smartphone e tablet. Ovviamente tutto ciò nulla toglie a chi preferisce gestire il proprio rapporto con il Santuario nelle modalità consuete".

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