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Nuovo stadio di San Siro

San Siro, Inter e Milan: “Due stadi? Mai visto al mondo. Valutiamo, ma rischia di essere stupido”

“Non faccio l’architetto, tanto meno l’architetto di stadi, ma uno dovrebbe spiegarmi in quale paese al mondo nella stessa area ci sono due stadi, uno vecchio e uno nuovo, uno accanto all’altro. Francamente non mi ricordo di averlo mai visto”. Il presidente rossonero Paolo Scaroni non ha nascosto lo scetticismo sull’ipotesi dei due stadi a San Siro al termine della riunione che si è tenuta oggi a Palazzo Marino tra assessori e vertici di Inter e Milan. Il Comune ha chiesto ai club di cercare una soluzione per salvare il Meazza con nuove funzioni al fianco del nuovo stadio. Le società hanno dato la disponibilità a studiare questa ipotesi, ma con forti perplessità. “Magari essere ‘first’ è anche bello, certe volte però magari è un po’ stupido. Non so ancora dove siamo in questo”. Assente il sindaco Giuseppe Sala.
A cura di Simone Gorla
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L'a.d. dell'Inter, Alessandro Antonello, e il presidente del Milano, Paolo Scaroni, al termine dell'incontro a Palazzo Marino
L'a.d. dell'Inter, Alessandro Antonello, e il presidente del Milano, Paolo Scaroni, al termine dell'incontro a Palazzo Marino
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Un doppio stadio nell'area di San Siro, con il vecchio Meazza preservato accanto al nuovo impianto progettato da Inter e Milan. È la proposta discussa oggi a Palazzo Marino dai vertici dei club milanesi con gli assessori all'urbanistica e allo sport. Un'ipotesi su cui i vertici rossoneri e nerazzurri hanno dato la propria disponibilità per una valutazione, ma senza nascondere lo scetticismo. Assente il sindaco Giuseppe Sala.

Scaroni: Due stadi? Può essere bello, ma anche stupido

"Non faccio l’architetto, tanto meno l’architetto di stadi, ma uno dovrebbe spiegarmi in quale paese al mondo nella stessa area ci sono due stadi, uno vecchio e uno nuovo, uno accanto all’altro. Francamente non mi ricordo di averlo mai visto", si è lasciato scappare il presidente del Milan, Paolo Scaroni, parlando con i cronisti al termine della riunione. "Magari essere ‘first’ è anche bello, certe volte però magari è un po’ stupido. Non so ancora dove siamo in questo".

Il tema dell'ingombro e le richiesta del Comune

"Che ci siano tre, due o un anello è abbastanza irrilevante da un punto di vista dell’occupazione dello spazio. Il Comune, come da sua delibera, ci terrebbe a mantenere una vocazione sportiva naturalmente, ma a tenere l’ingombro. Noi analizzeremo questa come prima ipotesi. Un’ipotesi un po’ innovativa, perché non si sono mai visti due stadi uno a cento metri dall’altro", ha ribadito il numero uno del Milan, spiegando che "qualora questa ipotesi non sia percorribile, per quanto ci riguarda, il Comune si è dichiarato disponibile ad analizzare altre ipotesi che riducano l’ingombro".

Braccio di ferro sul salvataggio del Meazza

Nell'incontro a Palazzo Marino non si è parlato di volumetrie, né di costi (dopo che l'agenzia delle entrate ha valutato un prezzo di cento milioni per San Siro) tantomeno dei dettagli del masterplan. Il braccio di ferro è tutto sul mantenimento del vecchio Meazza con nuove funzioni. "Oggi il punto di discussione era capire l’ingombro di San Siro come può essere reso compatibile con l’esistenza di un altro stadio a poche centinaia di metri", ha confermato anche l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello. "L’indicazione che abbiamo avuto è che comunque c’è un’idea di mantenimento della superficie di San Siro sui diversi scenari. L’obiettivo è quello ora di lavorare su queste varie ipotesi, quindi ancora una volta i club si sono resi disponibili a lavorare, come hanno sempre fatto fin dall’inizio nell’ambito della collaborazione con le istituzioni. Quindi ancora una volta i club lavoreranno per proporre idee sul mantenimento della superficie di San Siro. Questo è quello che ci siamo detti".

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