Sale slot, il Tar adesso dà ragione al Comune: sì alla limitazione degli orari

Un altro capitolo della guerra alle sale slot dichiarata dal Comune di Milano si è consumato venerdì. Il Tar della Lombardia ha respinto quattro ricorsi contro l’ordinanza, varata lo scorso 15 ottobre dall'amministrazione, che ha introdotto specifiche fasce d'orario per lo svolgimento delle attività delle sale gioco e di funzionamento delle macchinette installate nei locali pubblici: non più apertura 24 ore su 24, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, in modo tale da "ridurre la possibilità di accedervi, con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza, in primo luogo giovani e anziani". Nelle quattro ordinanze ‘gemelle' pubblicate dalla prima sezione del Tar, che riprendono quanto già affermato in proposito dalla Corte Costituzionale si legge che le "disposizioni sono finalizzate a tutelare soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, per la giovane età o perché bisognosi di cure, a prevenire forme di gioco compulsivo, e ad evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano e la quiete pubblica".
Sale slot, sì alla limitazione degli orari, ma è caos
Eppure, nonostante Palazzo Marino in una nota affermi che la decisione del Tar "conferma la politica del Comune di Milano per arginare i danni provocati dal gioco d’azzardo patologico", la situazione sul contrasto alle ludopatie resta caotica. Sempre il Tribunale amministrativo, infatti, in occasione di ricorsi analoghi contro i provvedimenti anti-slot varati dal Comune ha dato ragione in alcuni casi all'amministrazione, ma in altri alle sale gioco. Non contribuendo, con il suo atteggiamento ondivago, a far chiarezza su cosa sia più importante: se il libero esercizio di un'attività o se l'interesse pubblico legato alla pericolosità di una vera e propria patologia, la dipendenza dal gioco d'azzardo. In attesa dei prossimi round, il Comune ha comunque incassato con soddisfazione quella che considera una battaglia vinta: "Il Comune di Milano, tra i primi in Italia a prendere provvedimenti contro la ludopatia, che sempre più si sta caratterizzando come vera e propria emergenza sanitaria e sociale, vede così ribadita dal Tar Lombardia "la netta preponderanza degli interessi pubblici" di prevenzione della salute e della qualità della vita dei cittadini, "rispetto al danno economico" paventato dagli operatori del settore". Per sapere chi vincerà la guerra, però, bisognerà attendere.