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Sala: “Inchiesta sulla ‘ndrangheta non ha alcun nesso con l’Expo”

L’amministratore delegato si sfoga: “C’è da essere sbalorditi di come una cosa che con Expo non c’entra nulla sia stata ripresa dai giornali con alcuni titoli”. Poi assicura: “Lavori pronti all’80 per cento, con l’ingresso di Cantone nel team mi sento molto più sereno”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, non ci sta: l'ultima inchiesta sull'infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti a Milano non ha “alcun nesso con le opere di Expo 2015”. Lo sfogo è arrivato mercoledì mattina a Napoli, dove Sala ha partecipato a un vertice insieme al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. "C'è da essere sbalorditi di come una cosa che con Expo non c'entra nulla sia stata ripresa dai giornali con alcuni titoli", ha aggiunto Sala. Il riferimento è all'operazione Quadrifoglio, che ha portato martedì mattina all'arresto di 13 persone tra Milano, Como, la Brianza e la Calabria, con varie accuse tra cui quella di associazione mafiosa. L'indagine, iniziata nel 2012 e  diretta dal Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Ilda Boccassini e dai sostituti Francesca Celle e Paolo Storari, ha riguardato due articolazioni della ‘ndrangheta radicate in Lombardia, prevalentemente nella provincia di Como: una facente capo alla famiglia dei Galati, l'altra riconducibile alla locale di ‘ndrangheta di Mariano Comense, provincia di Como, con a capo il vecchio boss Salvatore Muscatello, ai domiciliari per il processo Infinito. Expo, nell'indagine, viene effettivamente solo sfiorata: in un passo delle 800 pagine dell'ordinanza viene infatti rilevato che un nipote di uno degli indagati, appartenente alla famiglia Galati, ha continuato a gestire dal carcere in cui è rinchiuso per traffico di stupefacenti due società edili titolari di alcuni subappalti della Tangenziale Est Esterna di Milano (Teem), infrastruttura che rientra tra le grandi opere connesse ad Expo 2015. Circostanza da non sottovalutare, ma che secondo Sala non basta per accostare il nome di Expo a quello dell'ennesimo scandalo giudiziario.

Così, a margine dell'evento di Napoli, l'ad di Expo ha voluto invece parlare dell'aspetto positivo dell'Esposizione: quello legato alla presenza dei turisti stranieri – "In Cina abbiamo venduto più di un milione di biglietti" e alle positive ricadute per tutto il Paese – "L’Expo è una vetrina per tutta l’Italia". Sul fronte dell'avanzamento dei lavori, Sala ha assicurato che le opere sono all'80 per cento della realizzazione. Mentre sulla possibilità che nuovi scandali investano, stavolta a pieno titolo, l'Expo, ha detto: "Con l’ingresso di Cantone nel team di lavoro di Expo molto è cambiato e mi sento molto più sereno. Sono stati intensificati i controlli e speriamo che non avvengano altri episodi di malaffare".

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