Sala contro la Regione: “Perché i test sierologici non si faranno a Milano?”
"Bisogna prendersi cura della città e per farlo c'è bisogno di mascherine, tamponi e test sierologici: a tal proposito leggo che regione Lombardia partirà con i test dal 21 aprile, e che si faranno in tutte le provincie ma non a Milano, se proprio Milano è il problema, perché non farli qui?", è una domanda ben diretta quella che il sindaco di Milano Beppe Sala pone alla regione Lombardia, pur senza mai citarla, in merito ai test sierologici. Nel suo quotidiano messaggio che indirizza ai milanesi dall'inizio dell'emergenza coronavirus il primo cittadino ha spiegato che il compito delle istituzioni è di prendersi cura della popolazione a partire dai più poveri, da chi sta in periferia o in una casa popolare, a partire dai nostri vecchietti nelle Rsa. Questo è quello che bisogna fare".
Basta con la retorica del milanese che si fa gli affari suoi
Sala è poi tornato sul tema dei milanesi accusati di muoversi ancora troppo: solo ieri durante la conferenza stampa quotidiana per fare il punto sulla pandemia in Lombardia l'assessore al Welfare Gallera ha palesato le lamentele di moltissimi cittadini che vedono ancora troppe persone in giro per la città: "Io mi dissocio da questa retorica del milanese indisciplinato che si fa gli affari suoi. Non è così – ha spiegato Sala – e se qualcuno pensa che in giro ci sia troppa gente, deve fare una cosa molto semplice: faccia una nuova ordinanza e tenga più persone a casa. È tutto qui". Il sindaco ha precisato di essere stato ieri in giro per la città con la Polizia Locale per vedere come vengono fatti i controlli: "Ebbene, più del 95 per cento delle persone fermate sono in regola. Questa è la realtà", ha spiegato il primo cittadino che poi ha concluso spiegando che con il fondo mutuo soccorso sono stati raccolti 12 milioni di euro: "Questa è Milano. Io ne sono il sindaco e sono di parte, ma non c'è nessuna città al mondo come Milano"