Sala chiede alla Lombardia: “Quando il via ai test anticorpali? Veneto ed Emilia più avanti di noi”
Dopo la notizia della lettera firmata da sette sindaci di città capoluogo di provincia indirizzata alla Regione Lombardia, in cui si chiedevano delucidazioni su temi importanti quali la disponibilità di mascherine, l'evidenza dei tamponi e la sperimentazione dei test anticorpali, sono scaturite diverse polemiche a sfondo politico. Tra chi sostiene che la contrapposizione sia solo partitica e chi pensa che alcune lacune ci siano realmente. Oggi, giovedì 2 marzo, il sindaco di Milano Beppe Sala, tra i firmatari della lettera, fa chiarezza nel consueto appuntamento video sui social con i suoi concittadini.
Mascherine: Quando ci verranno fornite?
"Vi spiego il senso della cosa calibrando le parole e il tono – esordisce Sala -. Non voglio essere polemico ma vogliamo capire l'indirizzo che prenderemo insieme per confrontarci con questo virus. In particolare le nostre richieste di chiarimento fanno riferimento a tre aspetti fondamentali: mascherine, tamponi e test anticorpali" In merito al tema delle mascherine, il sindaco di Milano spiega che "oggi i comuni ne ricevono pochissime. Milano ha dovuto andarsele a cercare in Cina e in altri Paesi e per il momento può anche star bene, ma le mascherine le devono fornire il Governo e la Regione. Quando ci verranno fornite?". Il primo cittadino si rifà alle segnalazioni dei cittadini che non le trovano da nessuna parte: "Voi cittadini mi segnalate che oggi non si trovano neppure in farmacia o si trovano a prezzi elevati. Ecco, io spero che fra non molto potremo uscire (di casa, ndr) e a quel punto le mascherine saranno dannatamente importanti e la loro disponibilità deve essere un diritto".
Tamponi: A chi sono stati fatti e dove?
Si passa poi ad analizzare il tema dei tamponi, anch'esso molto discusso: "Noi vediamo una differenza di approccio tra Regione Lombardia da un lato e Veneto ed Emilia-Romagna dall'altro. Il Veneto in particolare dichiara di voler fare molti tamponi. Ora, capite che i tamponi hanno due livelli di utilità: verificare la positività di una persona e aiutare nel dato statistico". E qui Sala snocciola gli ultimi dati utili sull'effettuazione dei tamponi ai cittadini lombardi: "Dal 27 marzo scorso a oggi, giovedì 2 aprile, escluso, sono stati fatti, giorno per giorno, 8.100, 6.600, 4.900, 3.700, 3.600 e 6.800 tamponi. Capite che 100 o 200 contagi se non parametrati sul numero dei contagi dicono quel che dicono. E poi brutta notizia per i maschi: il virus colpisce più noi che le femmine. A chi sono stati fatti questi test? In quali aree geografiche della Lombardia?". Infine, un nuovo invito a sottoporre al tampone tutto "il personale medico, oltre a quello delle Rsa e i loro pazienti".
Test anticorpali: Si faranno? E in che modalità?
L'intervento del sindaco milanese si chiude poi con un focus sui test per rivelare gli anticorpi, eventuali, al Coronavirus nell'organismo delle persone: "Questi test sono oggi già fatti in Veneto ed Emilia, in Lombardia no. Perché? Per quanto tempo? Verranno fatti? E in che modalità?". Beppe Sala, che ha trattato i tre argomenti con calma olimpica per spiegare le sue ragioni, e quelle degli altri 6 sindaci, ribadisce infine che "noi vogliamo capire questo e rivolgiamo queste domande alla Regione Lombardia perché i nostri cittadini le rivolgono a noi. Non è polemica ma è il bene comune", ha infine assicurato il sindaco.