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Russiagate, il Consiglio regionale lombardo salva Savoini: niente dimissioni dal Corecom

Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto con voto segreto la mozione che chiedeva le dimissioni da vicepresidente del Corecom di Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia e al centro dell’inchiesta della Procura di Milano sui presunti fondi russi alla Lega. Nei giorni scorsi un’inchiesta di Fanpage.it. ha rivelato che Savoini, oltre allo stipendio dell’organismo che vigila sulla correttezza dell’informazione, percepisce un compenso da 2600 euro al mese dalla società Ferrovie Nord Milano.
A cura di Simone Gorla
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Il Consiglio regionale della Lombardia salva la poltrona di Gianluca Savoini alla vicepresidenza del Corecom. L'aula di Palazzo Pirelli ha respinto con voto segreto la mozione presentata dal Pd che chiedeva le dimissioni del leghista, presidente dell'associazione Lombardia-Russia e al centro dell'inchiesta della Procura di Milano sui presunti fondi russi alla Lega.

Russiagate, il Consiglio regionale lombardo salva la poltrona di Savoini

Il testo è stato presentato a pochi giorni dalla pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it che ha rivelato che Savoini percepisce un compenso da 2600 euro al mese dalla società Ferrovie Nord Milano, partecipata dalla Regione, oltre allo stipendio mensile pagato con i soldi pubblici nell'organismo regionale che vigila sulla correttezza dell'informazione. La mozione è stata bocciata con 39 voti contrari, 26 favorevoli e due astenuti. Durante le dichiarazioni di voto, a favore della richiesta di dimissioni di Savoini si è espresso anche il Movimento 5 Stelle: contrari invece Lega e Forza Italia.

Pizzul (Pd): Lega e alleati prendono le difese di Savoini

"Lega e alleati hanno preso una posizione chiara, anche se un po' imbarazzata, a difesa di Savoini. Per noi chi ricopre certi ruoli deve dimostrare disciplina e onore, come recita la Costituzione", ha commentato il capogruppo del Pd e primo firmatario della mozione, Fabio Pizzul. "Savoini è stato indicato dalla Lega e la Lega avrebbe dovuto sentire il dovere di chiedergli di fare un passo indietro, a tutela dell'onorabilità del Consiglio regionale e della funzione di garanzia che è propria del Comitato regionale per le comunicazioni. Hanno deciso diversamente, per mero interesse di partito. Per noi non finisce qui, Savoini si deve dimettere dal Corecom".

Fumagalli (M5S): La Lega non prende le distanze da quanto emerso nelle inchieste giornalistiche

"La Lega si assume la responsabilità di far proprio l’operato di Savoini, senza nessuna chiara presa di distanza da quanto emerso sulla stampa", attacca Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia. "Viene da chiedersi come mai tutto questo accanimento nel mantenere l’uomo su quella poltrona. Chi svolge attività pubbliche deve essere indipendente e non avere nessuna macchia".

Maggioranza compatta dice no, Comazzi (Forza Italia): Questioni giudiziarie non ci competono

Compatta la maggioranza di centrodestra nel respingere la richiesta di dimissioni di Savoini: "La mozione del Pd è impostata male poiché il Consiglio regionale sarebbe eventualmente tenuto a valutare il lavoro svolto da Savoini nel Corecom, mentre il testo fa riferimento a questioni di natura giudiziaria che non ci competono", ha spiegato il capogruppo regionale di Forza Italia Gianluca Comazzi. "Se l’intento è appunto quello di condurre una battaglia giudiziaria, questa non è la sede adatta".

Beccalossi: Savoini faccia un passo indietro, è troppo chiedere dignità?

Unica voce dissonante nella maggioranza quella della consigliera Viviana Beccalossi, che si è astenuta auspicando un passo indietro volontario di Savoini dal Corecom: "Sarebbe cosa buona e giusta, in un principio di garantismo, che Savoini facesse un passo indietro, togliendo dall'imbarazzo la Lega e anche Matteo Salvini. È troppo chiedere un atto di dignità di questi tempi?".

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