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Ruspe al “Boschetto della droga” di Rogoredo: via i cespugli dove si nascondono i pusher

Ruspe e centinaia di uomini delle forze dell’ordine in azione al “boschetto della droga” di Rogoredo, piazza di spaccio alla periferia di Milano. L’area boschiva, nascondiglio per centinaia di pusher e tossicodipendenti, è stata ripulita dalla bassa vegetazione e dalle baracche abusive. Cinque arresti e decine di persone identificate: tra loro anche una ragazza di 16 anni.
A cura di Francesco Loiacono
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Ruspe e circa cento uomini tra carabinieri e polizia locale sono entrati in azione a Rogoredo, quartiere periferico di Milano. Obiettivo del blitz il "boschetto della droga", un'area boschiva che si trova nei pressi della stazione ferroviaria e che da anni è una delle piazze di spaccio più grandi della Lombardia. All'interno, protetti dalla vegetazione bassa fatta di cespugli e arbusti cresciuti in maniera fitta e disordinata, ogni giorno si incontrano centinaia tra pusher e tossicodipendenti in cerca di una dose.

Rozza: "Per vent'anni si è fatto finto di non vedere"

Diversi gli stupefacenti che si possono reperire, anche se a farla da padrone, come dimostrano purtroppo le tante siringhe che si possono trovare nella zona, è l'eroina, offerta dagli spacciatori a un costo relativamente basso perché di scarsa qualità. Il "boschetto della droga" esiste da 20 anni "e per vent'anni si è fatto finta di non vedere", ha affermato l'assessore alla Sicurezza di Milano Carmela Rozza. Adesso il vento sembra essere cambiato: vuoi per le continue denunce giornalistiche, vuoi anche per una rinnovata coscienza civica degli abitanti della zona, che hanno deciso di combattere la rassegnazione con diverse iniziative e con le continue segnalazioni alle istituzioni.

Negli ultimi giorni le istituzioni hanno risposto: la polizia locale ha iniziato i pattugliamenti notturni, poi a inizio novembre un maxi-blitz dei carabinieri ha portato all'arresto di sei spacciatori. Successivamente nell'area è intervenuta la polizia. Ma il vero problema sembra essere proprio il bosco: in assenza di una bonifica, si tratta di una piazza di spaccio troppo ghiotta dove, arrestato un pusher, ne arriva un altro dopo pochi giorni. Fermo restando l'impossibilità di debellare la tossicodipendenza solo con operazioni repressive, ecco allora che si è deciso nel frattempo di ripulire l'area dagli arbusti e dai cespugli che costituiscono un sicuro nascondiglio per venditori e acquirenti.

Una prima pulizia dell'area era stata effettuata quest'estate, vicino alla stazione dei Frecciarossa di Rogoredo. Adesso il nuovo intervento, con le ruspe che hanno raso al suolo tutte le eventuali baracche trovate e la vegetazione bassa. Poi, però, bisognerà pensare a una riqualificazione dell'area: altrimenti sarà solo una questione di tempo prima che le piante ricrescano e che tutto torni come è stato per 20 anni.

Tra le persone identificate anche una ragazza di 16 anni

Alla fine sono state 5 le persone arrestate e 73 quelle identificate, mentre 10 sono state accompagnate in caserma. Tra queste anche una ragazza di 16anni originaria del sud milanese, allontanatasi da casa da alcuni giorni e di cui non si avevano più notizie. All'operazione, che ha interessato l'area tra le vie Sant’Arialdo, San Dionigi e Fabio Massimo, hanno partecipato anche le unità cinofile e un elicottero.

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