Rossetti, profumi e creme solari contraffatte: sgominata holding del falso con 92 dipendenti

Era una vera e propria holding del falso, specializzata in prodotti cosmetici, quella sgominata dalla guardia di finanza di Lodi, sotto la direzione e il coordinamento della locale procura della Repubblica. Le menti dietro l'impero del falso, che in 5 anni ha fatturato 10 milioni di euro e ha impiegato 92 dipendenti, sono tre fratelli radicati nel Lodigiano, che hanno creato una serie di aziende specializzate nella commercializzazione e nella ricettazione in forma organizzata di una ampia gamma di prodotti cosmetici riportanti marchi contraffatti Pupa, Kiko, Calvin Klein, Bilboa, Dermacos, Revlon.
I prodotti contraffatti venivano realizzati in tre fabbriche
L’attività era portata avanti in tre complessi industriali ubicati a Somaglia, Sant’Angelo Lodigiano e Livraga. Al loro interno si trovavano laboratori, linee di produzione e magazzini di materie prime e prodotti finiti. Fra questi c'erano ciprie, rossetti, profumi, creme per il corpo, shampoo e anche articoli molto delicati, come creme solari ultra-protettive per i neonati.
Le indagini sono partite da un controllo sulle merci trasportate da un furgone, avvenuto nell’estate 2015. Sul mezzo sono stati scoperti circa 800 flaconi di crema solare il cui confezionamento non riportava alcun marchio, ma la cui forma e colori richiamavano integralmente quelli tipici di una nota marca, Bilboa. Dai successivi accertamenti si è risaliti ai luoghi di stoccaggio. Nel novembre del 2015 era stato eseguito un primo sequestro: 400mila prodotti finiti, 300mila etichette contraffatte e un milione di confezioni pronte all'uso.
Da novembre 2015 le indagini sono proseguite e hanno permesso di svelare un gruppo di società, con "teste di legno" come titolari, che in realtà fungevano da schermo per i reali titolari dell’attività illecita, risultati essere i tre fratelli residenti nel Lodigiano. I cosmetici prodotti nei complessi industriali del Lodigiano venivano venduti prevalentemente in Campania e in Sicilia: gli acquirenti provvedevano a ricaricare in contanti le carte Postepay intestate alle "teste di legno", alimentando di fatto il business illecito della holding, che nonostante il fatturato non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi per nessuno dei soggetti giuridici coinvolti.
Nei giorni scorsi i tre complessi industriali del Lodigiano, dal valore di sei milioni di euro, sono stati sequestrati in vista di una confisca definitiva. Inoltre le Fiamme gialle hanno notificato un verbale per il recupero delle tasse sui proventi dell'attività illecita per oltre 3,5 milioni di euro, con contestuale denuncia penale per omessa dichiarazione dei redditi a carico dei responsabili.