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Ritirata la licenza alla Farmacia Caiazzo: comprata dalla ‘ndrangheta fabbricava farmaci illegali

Ritirata la licenza alla Farmacia Caiazzo, a due passi dalla Stazione Centrale di Milano. Sarebbe stata acquistata con i proventi della vendita di stupefacenti dalla ‘ndrangheta e al centro di un traffico internazionale di medicinali illegali, che vi sarebbero stati anche fabbricati all’interno.
A cura di Valerio Renzi
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La Farmacia Caiazzo, a due passi dalla stazione Centrale di Milano, non ha più la licenza per esercitare la sua attività. L'autorizzazione è stata ritirata dal comune di Milano, a seguito dell'interdittiva antimafia richiesta dalla prefettura. Il titolare della farmacia, Giuseppe Strangio, è stato infatti coinvolto in un'inchiesta sulla ‘ndrangheta nel capoluogo lombardo scattata nel 2016. Nell'inchiesta, che porta a un serie di arresti, emerge come la farmacia in pieno centro fosse stata acquistata con capitali della ‘ndrangheta. Lo scorso aprile un'altra indagine porta, lo scorso aprile, porta nuovamente verso la Farmacia Caiazzo, e porta alla luce come all'interno fossero fabbricati farmaci illegali, poi smerciati con i rispettivi marchi in India, Siria e Iraq.

L'attività avrebbe fatto riferimento alla cosca dei Calabrò di San Luca. Impiegato nella farmacia proprio il figlio del presunto boss Giuseppe Calabrò, detto ‘Dutturicchiu', oltre che la figlia di Strangio, mentre Giampaolo Giammassimo sarebbe stato al centro del traffico di farmaci. Il blitz ha portato a tredici arresti con le accuse di far parte della medesima organizzazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell'Erario, truffa ad aziende farmaceutiche, autoriciclaggio, ricettazione di farmaci, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

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