Rissa all’Hollywood con Irvine, per il figlio della Moratti affidamento in prova al canile
Dopo quasi otto anni dalla rissa che li ha visti protagonisti, la condanna per Eddie Irvine e Gabriele Moratti è diventata definitiva. Entrambi sono stati imputati e condannati per lesioni per quanto avvenuto all'interno della nota discoteca Hollywood di corso Como, a Milano, nel dicembre 2008. Un episodio entrato a far parte della storia cittadina: con l'ex pilota di Formula 1 e il figlio secondogenito dell'ex sindaco Letizia Moratti che si sono affrontati in un privè della discoteca, a quanto pare per questioni legate a una ragazza.
Irvine e Moratti junior si picchiarono per una ragazza
La verità processuale ha restituito questa versione dei fatti: Irvine entrò nel locale e fu colpito con un pugno da Moratti junior per aver corteggiato una sua ex fiamma. Poi, da terra, il pilota prese un bicchiere (con l'intenzione di difendersi, a suo dire) e lo ruppe sulla testa del figlio dell'ex sindaco. L'episodio ebbe uno strascico anche fuori dal locale: mentre Irvine era a casa, un bodyguard di Moratti suonò al suo citofono minacciandolo pesantemente e inducendo l'ex pilota della Ferrari a chiamare i carabinieri.
Entrambi condannati a sei mesi di affidamento in prova
Al di là delle tesi di innocenza delle due parti in causa, a gennaio, come riportato dal quotidiano La Repubblica, la loro condanna è diventata definitiva. Il mancato riconoscimento delle attenuanti fa sì che per i due condannati non sia possibile la sospensione della pena: ciò significa che entrambi dovranno scontarla o in carcere, o in un'altra struttura dove verranno affidati in prova. Un periodo di sei mesi, che secondo le indiscrezioni Moratti junior, in passato già balzato agli onori della cronache per la vicenda della sua "Bat-casa" (per cui ha patteggiato una condanna), potrebbe trascorrere all'interno di un canile che ospita cani maltrattati: d'altronde "Bebe" Moratti è famoso per il suo sostegno a molte associazioni di volontariato. Discorso diverso per Irvine, invece, che si trova negli Stati Uniti: per lui i tempi saranno più lunghi. Dovrà prima ricevere la motivazione della sentenza e poi potrà attivarsi per decidere dove scontare la sua pena.