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Rilasciata l’attivista milanese fermata in Turchia: Cristina Cattafesta rientra a Malpensa

Cristina Cattafesta, la 62enne attivista milanese che era stata fermata in Turchia lo scorso 24 giugno, è stata rilasciata ed è ripartita per l’Italia su un volo con destinazione l’aeroporto di Malpensa. A comunicare l’esito positivo della vicenda è stata la Farnesina. La donna era partita per la Turchia come osservatrice indipendente per le elezioni presidenziali, ma era stata fermata perché sul suo profilo Facebook erano state trovate foto con la bandiera del Pkk, il Partito dei lavoratori curdo che in Turchia (e non solo) è considerato un gruppo terroristico.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo quasi due settimane è stata rilasciata Cristina Cattafesta, attivista milanese che era stata fermata in Turchia. A comunicare il positivo esito della vicenda è stata la Farnesina, che ha pubblicato una nota sul proprio sito: "La Farnesina accoglie con grande soddisfazione la notizia della partenza per l’Italia della signora Cristina Cattafesta, fermata in Turchia lo scorso 24 giugno. Il positivo esito della vicenda è stato possibile anche grazie al personale interessamento del Ministro Enzo Moavero Milanesi – al quale avevano fatto appello i familiari della connazionale – e all’incisiva azione di sensibilizzazione svolta a livello locale dalla nostra Ambasciata ad Ankara, in stretto raccordo con la Farnesina. Il Ministero degli Esteri esprime gratitudine nei confronti delle Autorità turche per la collaborazione nella soluzione del caso".

Cristina Cattafesta, 62 anni, è la presidente del Cisda, Coordinamento italiano sostegno donne afghane. Si era recata in Turchia due settimane fa per partecipare, in qualità di osservatrice elettorale indipendente, alle elezioni presidenziali turche, vinte da Recep Tayyip Erdogan. Cattafesta, che era stata invitata dal partito filo curdo Hdp del candidato Selahattin Demirtas, in carcere da un anno e mezzo, era però priva di accredito e per questo è stata fermata dalle autorità turche, assieme ad altri osservatori non accreditati, a Batman, nel Sud-est del Paese. A differenza degli altri osservatori era stata trattenuta per alcune foto con la bandiera del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan, considerato un'organizzazione terroristica dalla Turchia e da altri Paesi) che aveva pubblicato su Facebook. Dopo aver passato una notte in cella, nei suoi confronti sono cadute le accuse di propaganda terroristica a favore del Pkk curdo. L'attivista milanese è stata quindi trasferita in un centro di identificazione per stranieri a Gaziantep, cittadina nel sud della Turchia, in attesa del provvedimento di espulsione. Provvedimento che è arrivato, assieme al divieto di rientrare nel Paese per cinque anni. La 62enne è quindi partita per un volo con destinazione Malpensa.

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