Renzi a Milano per Expo e moda: “Basta piangersi addosso. Post Expo? Progetto petaloso”
Si chiama "Human Technopole", e come spiegato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia è "il luogo dove si concentreranno le eccellenze italiane e internazionali della ricerca su temi decisivi per la nostra vita, come quelli della salute e dell’invecchiamento, a partire dagli effetti dell’alimentazione". Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi, però, il progetto che sorgerà su parte dell'area che ha ospitato l'Expo sarà soprattutto un "progetto petaloso", riprendendo il termine utilizzato da un bambino che ha smosso perfino l'Accademia della crusca e che è ciò di cui mezza Italia discute oggi.
Maroni e Pisapia: "Bene il coinvolgimento delle università"
Renzi è stato autore di un blitz in Lombardia, tra Lodi – dove ha fatto visita a uno stabilimento di cosmetici non senza qualche critica da parte del M5s – e Milano, dove ha inaugurato la settimana della moda con un pranzo blindato con alcuni stilisti a Palazzo Reale e ha poi (ri) presentato il progetto per il post Esposizione universale. Renzi ha parlato al Piccolo teatro, lì dove aveva già illustrato a novembre come il governo immaginava il dopo Expo: un polo scientifico affidato all'Istituto italiano di tecnologia di Genova e finanziato con 150 milioni di euro all'anno per 10 anni. Da novembre a oggi in realtà poco è cambiato: i lavori per lo smantellamento del sito procedono e forse l'unico passo avanti decisivo è il coinvolgimento nel progetto delle università e degli istituti di ricerca milanesi, giudicato positivo sia dal governatore lombardo Roberto Maroni sia dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Renzi: "Milano ha responsabilità morale del cambiamento"
Gli "ulteriori sviluppi" del progetto, come ha spiegato il primo cittadino milanese, si vedranno a maggio. Resta però ancora da rendere effettiva la nuova governance della società che gestirà il dopo Expo, Arexpo. L'annunciato ingresso del governo tra gli azionisti della società è atteso nei prossimi giorni: un cda ratificherà le nuove nomine, poi si dovrebbe poter partire. Il condizionale è d'obbligo, quando si parla di opere pubbliche nel nostro Paese: più mediatico sicuramente puntare su parole a effetto, come quelle utilizzate dal premier Renzi nel corso della sua trasferta milanese. Renzi ha parlato di un progetto grande, ambizioso, di un'Italia dove "lo scetticismo non prevale e la rassegnazione non domina più" e di una città, Milano, che ha la "responsabilità morale del cambiamento". "Smettiamo di piangerci addosso – ha concluso Renzi – l'Italia torni a fare ciò che sa fare". Adesso chissà se alle parole seguiranno anche i fatti.