Regione, Maroni assume deleghe alla Sanità e al Welfare: “Le manterrò finché serve”
Aveva promesso che entro fine agosto ci sarebbe stato il nuovo assessore alla Sanità, e così è stato. Come annunciato, da martedì primo settembre è lo stesso governatore della Lombardia Roberto Maroni ad assumere ad interim le deleghe alla Sanità, destituendo dall'incarico l'ormai ex assessore Mario Mantovani. L'interim del presidente però raddoppia: nelle sue mani infatti ci sono adesso anche le deleghe al Welfare, retto finora dalla leghista Maria Cristina Cantù. Il motivo? Garantire lo "start-up" della riforma della sanità approvata a inizio agosto, che tra le altre cose prevede un unico assessorato al Welfare dalla fusione di quelli alla Salute e alla Famiglia. Sulla durata dell'interim Maroni ha chiarito: "Manterrò le deleghe fino a che serve".
Regione, Maroni assume deleghe alla Sanità e al Welfare
La decisione di Maroni certifica il suo rapporto difficile con Mantovani, esponente di Forza Italia, che resta in giunta come vicepresidente e riceverà le deleghe alle Relazioni internazionali. Mantovani non aveva mai nascosto le sue perplessità in merito alla riforma di stampo maroniano. Forza Italia è comunque andata in pressing sul governatore, strappando l'assicurazione che, non appena la fase iniziale sarà conclusa, il superassessorato tornerà nelle mani di un esponente azzurro. Cambio in vista anche per la leghista Cantù: per lei si prevede un posto alla nascente Agenzia di vigilanza e controllo, cui spetteranno compiti di sorveglianza su contratti e affidamenti in ambito sanitario.
Il ruolo di Maroni sarà operativo: già da venerdì il presidente inizierà un tour negli ospedali lombardi per illustrare le novità contenute nella riforma. Prima tappa sarà Bergamo. Per quanto riguarda i prossimi step della legge, invece, saranno a ottobre e a dicembre. Prima si dovranno definire i territori di competenza delle nuove Ats (Agenzia di tutela della salute) e Asst (aziende socio-sanitarie territoriali), che sostituiranno le Asl. A dicembre invece verranno nominati i nuovi direttori generali. La riforma dovrebbe entrare a regime a partire dal 2016.