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“Regione Lombardia nega tamponi e dpi a disabili e operatori”: comitati pronti a scendere in piazza

“Ennesima farsa” consumata ed “ennesimo schiaffo alle persone con disabilità”: i comitati delle famiglie minacciano di scendere in piazza per protestare contro Regione Lombardia dopo la bocciatura di una mozione in commissione sanità che chiedeva test, tamponi, dispositivi di sicurezza per disabili e operatori. “Sono misure essenziali per riattivare i servizi domiciliari, le chiediamo da più di 2 mesi”, denunciano.
A cura di Simone Gorla
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La commissione sanità del consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione che chiedeva impegni concreti della Regione per la protezione delle persone disabili, con test, tamponi, dispositivi di sicurezza. Lo stop alla proposta del Partito democratico ha fatto infuriare le associazioni delle famiglie che assistono disabili, che da mesi chiedono maggiore attenzione e denunciano di essere state dimenticate dalle autorità e lasciate sole nell'emergenza coronavirus, e si dicono pronte a scendere in piazza.

Lombardia, bocciata mozione su sorveglianza sanitaria, test e tamponi per disabili

Regione Lombardia con due delibere (Dgr 3178 e Dgr 3183) alla fine di maggio ha approvato le linee guida per la riapertura dei centri diurni che erano stati chiusi a causa dell’emergenza coronavirus e l’adeguamento di 300 euro dei contribuiti per bambini e ragazzi con disabilità gravissima che non hanno potuto usufruire di scuola e servizi negli ultimi mesi. Famiglie e associazioni hanno chiesto però di non dimenticare l’assistenza domiciliare per le persone che non possono andare nei centri.

Il Pd con una mozione proponeva, oltre quanto stabilito dalla giunta, ulteriori impegni concreti per la ripresa in sicurezza dei servizi per i disabili. "Per la Fase 2 servono protocolli di sicurezza, tamponi, test, sanificazione, riorganizzazione dei servizi, ma non si può lasciare tutto ciò sulle spalle delle famiglie e dei gestori", spiegano il vicepresidente del Consiglio regionale, Carlo Borghetti, e il capo delegazione in Commissione Sanità Gianni Girelli. "La Lega e i suoi alleati oggi hanno tentato di modificare la mozione, limitando di molto gli impegni in capo alla Regione, che in una fase emergenziale non può appellarsi alla gestione ordinaria, perché si tratta di garantire la salute pubblica. Abbiamo rifiutato le modifiche in quanto inaccettabili, e la mozione è stata bocciata". Per l'opposizione e i comitati, infatti, "la delibera approvata settimana scorsa è sì un primo passo, ma  serve molto di più" mentre "per i servizi domiciliari non è stato deciso ancora nulla".

Comitato famiglie disabili: Ennesimo schiaffo, pronti a scendere in piazza

In una nota il Comitato famiglie disabili lombarde parla di una "ennesima farsa" consumata e "ennesimo schiaffo alle persone con disabilità, alle quali si continua a guardare come rappresentassero gli ultimi e quasi come se fossero degli appestati rompiscatole". La giunta regionale ha chiesto alle opposizioni che fosse cassata "la parte relativa ai test e tamponi, cioè proprio quella parte della quale le famiglie hanno essenziale bisogno per far ritornare a far funzionare i servizi domiciliari, la stessa parte che il comitato famiglie disabili lombarde chiede da più di 2 mesi", commenta il presidente Fortunato Nicolatti. "La settimana scorsa, con le delibere approvate, sembrava essere stato fatto un primo passo avanti, oggi se ne contano almeno cinquanta a ritroso, ma non resteremo più inermi di fronte a questo scempio. Se non ci saranno immediate risposte nella direzione giusta, porteremo le famiglie in piazza e non faremo più sconti".

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