Regione Lombardia, gonfalone e logo sul Pirellone per il Family day: polemiche
Anche il gonfalone della Regione Lombardia potrebbe sventolare tra le altre bandiere che saranno presenti al Family day in programma sabato 30 gennaio a Roma. Non solo: la scritta "Family day" potrebbe infatti comparire lo stesso giorno sul Pirellone, le cui finestre verrebbero illuminate ad hoc così come successo per esprimere la propria vicinanza a Parigi dopo gli attentati terroristici o celebrare la giornata mondiale contro l'Hiv.
L'idea di Maroni: già nel 2007 il gonfalone partecipò al Family day
La proposta di esprimere in questa maniera la posizione "ufficiale" della Regione Lombardia su un tema delicato come quello dei diritti civili e della cosiddetta "famiglia naturale" arriva, secondo quanto scrive il quotidiano La Repubblica, dal governatore Roberto Maroni, che avrebbe già chiesto ai tecnici di verificare l'effettiva fattibilità dell'illuminazione. Per il gonfalone, invece, si tratterebbe della seconda partecipazione al raduno, organizzato dal comitato "Difendiamo i nostri figli": già nel 2007 infatti fu inviato alla manifestazione dall'allora governatore Roberto Formigoni.
La posizione della Lega in merito alla famiglia tradizionale è d'altronde nota da tempo: destò molte polemiche il convegno organizzato lo scorso gennaio a Palazzo Lombardia sul tema, anche per via della presenza sui volantini del logo di Expo. A sottolineare ancora una volta l'idea del Carroccio sul tema è stata l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, che in un lungo post su Facebook ha annunciato la sua partecipazione al Family day rivendicando tutto quanto fatto da lei e da Maroni sull'argomento: "La Natura é più forte di chi tenta di stravolgerla e prima o poi la Verità vincerà", conclude la Cappellini nel suo post.
Critiche dall'opposizione
Immediate le polemiche da parte dell'opposizione. A parlare è stato il consigliere Pd Enrico Brambilla, capogruppo in Regione che ha parlato di una vera e propria "ossessione" dell'assessore Cappellini per la famiglia naturale, "argomento che pare occuparla molto più delle politiche culturali di cui ha la delega". Brambilla annuncia di volersi poi opporre all'eventuale illuminazione delle finestre il prossimo 30 gennaio, almeno per quanto riguarda quelle degli uffici di rappresentanza del proprio partito: "Se tenerle accese o spente lo decidiamo noi, non Maroni o la Cappellini".