Regione Lombardia conferma (senza gara) il contratto a Trenord fino al 2030: protestano i pendolari
Regione Lombardia ha confermato fino al 2030, il contratto di Trenord per il "servizio ferroviario regionale/suburbano". Un affidamento senza gara che è passato quasi inosservato, durante la festività natalizie, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea, supplemento appalti dell'Avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico, avvenuta il 23 dicembre 2019. La decisione non è piaciuta ai comitati dei pendolari, che giudicano "assai discutibile" la scelta di "affidare per altri 10 anni a chi non sembra in grado di gestire oggi neanche l’esistente servizio a livelli di decenza, peraltro con un aumento della spesa pubblica, senza pretendere immediati e sensibili miglioramenti.
Servizio ferroviario affidato a Trenord per altri dieci anni senza gara: la rivolta dei pendolari
È necessario precisare che la giunta di Attilio Fontana non commette alcuna irregolarità confermando il contratto a Trenord senza gara. Il regolamento CE 1370/2007 relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia prevede infatti che "a meno che non sia vietato dalla legislazione nazionale, le autorità competenti hanno facoltà di aggiudicare direttamente i contratti di servizio pubblico di trasporto per ferrovia".
Un contratto da 5 miliardi fino al 2030
L'avviso relativo al contratto di pubblico servizio, con inizio il 1 gennaio 2021 e durata di dieci anni, prevede una produzione iniziale "pari a 44 milioni e 800 mila treni/km (905 mila ore di esercizio)" con l'obiettivo di salire fino a 53 milioni treni/km annui" per un corrispettivo tra i 4 ,9 e i 5,7 miliardi di euro. Nell'avviso sono inoltre previsti "obblighi di servizio relativi alle relazioni da servire, all'arco di servizio giornaliero/settimanale, alla velocità commerciale, al materiale rotabile, ai posti offerti, alla puntualità, all'affidabilità, al monitoraggio e alla rendicontazione, all'adesione a sistemi tariffari integrati, alla rete di vendita, alle condizioni di trasporto, all'informazione e alla comunicazione, alla qualità servizi".
I comitati chiedono "trasparenza nella contrattazione"
Condizioni che però non tranquillizzano i pendolari. In una nota, firmata da una ventina di comitati, si domanda "perché non dare un segnale svolgendo una gara o incaricando altri per qualche direttrice" e si chiede "totale trasparenza nella contrattazione con Trenord, non solo di fronte ai Comitati, ma di fronte a tutti i contribuenti, per far pendere gli accordi finali dalla parte dei cittadini".