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Referendum costituzionale 2016 Milano, sul Pirellone compare la scritta “No”: polemiche

A due giorni dal referendum costituzionale del 4 dicembre sulla facciata del Pirellone di Milano, palazzo che ospita il Consiglio regionale lombardo, è apparsa la scritta luminosa “No”. L’episodio ha provocato furiose polemiche. Il presidente del Consiglio Cattaneo condanna il gesto e avvia un’indagine interna per risalire ai responsabili: “Le istituzioni sono di tutti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Polemiche e un'inchiesta interna. A due giorni dal referendum e quando la campagna elettorale per la consultazione è conclusa, sta destando molte polemiche la comparsa sulla facciata del Pirellone di Milano della scritta luminosa che inviterebbe a votare "No" il prossimo 4 dicembre. L'episodio è accaduto nella serata di oggi: tra i tanti ad aver immortalato la scritta (creata ad arte mediante l'illuminazione di alcune stanze del palazzo che ospita il Consiglio regionale lombardo) anche il consigliere regionale Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd: "Maroni e la Lega disperati strumentalizzano la casa di tutti i lombardi per fare propaganda per il No. Si vergognino!", ha scritto su Facebook pubblicando la foto.

La condanna del presidente Cattaneo: "Le istituzioni sono di tutti"

In realtà però non si sa chi abbia utilizzato in maniera "di parte" la sede dell'istituzione che rappresenta tutti i lombardi. Non si tratta a quanto pare né dell'iniziativa di qualche gruppo consiliare, né di organi istituzionali. E infatti è subito arrivata la condanna del gesto da parte del presidente del COonsiglio regionale, Raffaele Cattaneo: "L'iniziativa di far comparire la scritta ‘No' su Palazzo Pirelli non è una iniziativa istituzionale e non è mai stata decisa in nessuna sede autorizzata a farlo – scrive Cattaneo in una nota -. Condanno fermamente questa iniziativa: le istituzioni sono di tutti e non possono essere utilizzate per la campagna elettorale di una parte. Ho disposto che venissero immediatamente spente le luci e che venga avviata una indagine interna per verificare le responsabilità".

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