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Ragazzi investiti e uccisi, folla ai funerali di Luca Carissimi e Matteo Ferrari

Oggi a Bergamo si sono tenuti i funerali di Luca Carissimi e Matteo Ferrari, i due ragazzi travolti e uccisi da un 34enne che ora si trova ai domiciliari per omicidio stradale. La chiesa di Sant’Anna, in Borgo Palazzo, era gremita di amici e parenti. Davanti alla parrocchia, su due grandi bacheche, le fotografie e i post it degli amici.
A cura di Nico Falco
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Luca Carissimi e Matteo Ferrari
Luca Carissimi e Matteo Ferrari

Oggi, 12 agosto, una folla di amici e parenti si è riunita nella chiesa di Sant'Anna in Borgo Palazzo, quartiere di Bergamo, per dare l'ultimo saluto a Luca Carissimi e Matteo Ferrari, i due giovani morti dopo essere stati tamponati dal 34enne Matteo Scapin, che ora si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio stradale aggravato da guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. I due ragazzi erano appena usciti dalla discoteca Setai di Orio al Serio.

Su due grandi bacheche, all'esterno della chiesa, con sopra le fotografie dei due ragazzi, molti degli amici hanno voluto lasciare un proprio ricordo affidandolo a un post it. La funzione è cominciata alle 14. Al corto funebre, alle 15, era presente anche il sindaco Giorgio Gori con la fascia tricolore, rappresentanze della Croce Rossa, dell'Aido e i soccorritori che erano intervenuti per l'incidente mortale.

"È un momento di fede – ha detto durante l'omelia il parroco, don Eliseo Pasinelli – ho chiesto al Signore di aiutarmi a scrivere un messaggio da parte di Luca e Matteo: "Cari familiari abbiamo vissuto sbagliando e imparando. Sapeste quanto è bello essere qui. Abbiamo bisogno che voi preghiate. Abbiamo capito quanto è bello amare. Che gioia vedere Dio e ancora i nostri occhi hanno bisogno di essere purificati per vederlo meglio. Amici, grazie, senza di voi non potevamo vivere. Da qui vediamo tutto quello che fate e abbiamo ancora bisogno di vostri bei gesti. Non smettete di essere generosi e sinceri. Grazie a voi genitori che avete dato bei messaggi, avete detto quello che avevate nel cuore. Familiari non piangete, il vostro cuore nel dolore e il nostro soffre se voi soffrite. Vogliamo dire a tutti di aprire il cuore e fare del bene anche a chi non l'ha fatto".

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