Ragazza italiana fermata in Turchia con l’accusa di propaganda pro Pkk
Giovanna Lanzavecchia, 24 anni di Como, è stata fermata lo scorso sabato sera in un internet cafè di Istanbul. La polizia turca la accusa di aver pubblicato sui social network del materiale di propaganda in favore del Pkk, il movimento filo-curdo considerato dal governo di Erdogan alla stregua di un'organizzazione terroristica. La ragazza si troverebbe ora in un centro di detenzione per stranieri a Istambul in attesa di espulsione dal Paese. Rimpatrio che, ha detto il padre, Marco Lanzavecchia, dovrebbe avvenire "al massimo entro mercoledì con il divieto di rientrare nel Paese per i prossimi cinque anni". Sua figlia, ha confermato, si trova "in un centro di espulsione e identificazione per stranieri, è in una cella singola ed è trattata bene e al consolato sono professionali e gentili, hanno dato informazioni precise e puntuali".
Giovanna, sempre stando alle dichiarazioni del padre, aveva già acquistato un biglietto per Berlino proprio perché a Istanbul la "situazione non era bella, dopo l'attentato che c'era stato la mattina". La ragazza era arrivata solo da pochi giorni e dormiva in un albergo a Sultanahmet. Secondo Marco Lanzavecchia, avrebbe espresso "la sua opinione negativa a proposito della repressione che riguarda il popolo curdo, ma genericamente senza parlare di Pkk o di altri partiti. In Turchia siamo stati anche insieme e lei sa benissimo che il vilipendio allo Stato, piuttosto che alla persona di Ataturk, sono considerati delitti gravi. Quindi io mi stupisco, e la perdono solo perché ha 22 anni, che lei si sia permessa di fare le osservazioni di questo tipo". Oggi, tra l'altro, si celebra il Newroz, il capodanno curdo, ma in Turchia i festeggiamenti sono stati vietati in quasi tutto il Paese, comprese le città di Istanbul e Ankara.