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Quaderni lanciati sui bimbi e insulti: sospesa maestra violenta a Milano

Una maestra della scuola elementare Cardarelli-Massaua di Milano è stata sospesa dall’insegnamento per un anno e adesso rischia di finire a processo. È accusata di maltrattamenti ai danni di alcuni suoi alunni. Una telecamera nascosta ha ripreso il comportamento della donna: dai quaderni tirati in faccia ai bimbi fino a pesanti insulti.
A cura di Francesco Loiacono
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Una maestra violenta è stata sospesa per 12 mesi dall'insegnamento. La decisione del Tribunale del Riesame è stata presa il 17 maggio scorso, ma solo ora emergono i dettagli di un'indagine che potrebbe portare la donna, una sessantenne, a processo con le accuse di maltrattamenti: l'udienza preliminare in tribunale per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata a giugno, è prevista per il mese prossimo.

A rivelare i dettagli dell'inchiesta è stato il "Corriere della sera". Le indagini erano iniziate a ottobre dello scorso anno, dopo che la mamma di uno dei bambini della scuola Cardarelli Massaua, che si trova nella zona ovest di Milano tra De Angeli e Gambara, si era presentata in questura per raccontare agli agenti della squadra mobile milanese di strani comportamenti del figlio, che frequentava la prima elementare. La donna aveva notato che il bambino aveva sviluppato una forma di tic nervoso, riconducibile secondo i medici a un evento traumatico. A questa prima denuncia ne erano seguite altre, sempre di mamme di bambini che frequentavano la stessa classe: bambini con incubi notturni o che non volevano andare a scuola perché la maestra urlava sempre e strattonava i bambini.

Una telecamera ha ripreso i maltrattamenti

Agli investigatori della squadra mobile è toccato verificare queste denunce, per accertarsi che non si trattasse semplicemente di suggestioni di bambini ingigantite dai genitori. Da novembre una telecamera nascosta è stata installata nella classe dove insegna la docente in questione. Ciò che è emerso è una lunga sequela di comportamenti violenti e insulti della donna contro una parte della classe: quaderni lanciati in faccia, urla e umiliazioni: "Rintronato", "Testa di rapa", "Testa di cavolo", "Deficiente", "Sei una cosa penosa". Per 14 giorni la telecamera ha ripreso queste scene: la maestra si accaniva contro quei bambini provenienti da famiglie difficili o con problemi nell'apprendimento.

Il materiale registrato, assieme alle testimonianze di mamme e alunni, è stato sufficiente affinché il pubblico ministero Cristina Roveda decidesse di chiedere la sospensione della maestra dall'insegnamento. Dopo che un primo giudice l'aveva respinta, il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta. E adesso la donna rischia di finire a processo.

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