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Covid 19

Promettevano di curare il coronavirus con gli integratori: due denunciati per frode nel Milanese

Promettevano di curare il coronavirus con un mix di integratori e altre terapie non precisate, senza avere alcuna competenza medica. Due persone sono state denunciate per frode in un’operazione della guarda di finanza, coordinata dalla Procura di Milano, che ha portato anche al sequestro di 170mila medicinali. Al centro del caso ci sono i titolari di un’azienda di Peschiera Borromeo (Milano) con precedenti per esercizio abusivo della professione medica.
A cura di Simone Gorla
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Sul sito della loro società pubblicizzavano il loro ‘protocollo medico' che prevedeva la somministrazione di integratori che, sommati ad altre terapie non meglio specificate, avrebbero garantito una cura efficace contro il coronavirus. Una cura falsa e ovviamente non efficace, né sperimentata dai medici, che non avrebbe potuto salvare nessuno. Per questo la guardia di finanza ha denunciato due persone, P.F., settantenne e M.C.L. sessantenne, amministratori di una società di Peschiera Borromeo, nel milanese, da anni nel campo dei prodotti farmaceutici e degli integratori.

False ricette per curare il coronavirus: due denunciati per frode

Nel corso dell'operazione delle fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, coordinatrice del Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro e dal pubblico ministero Mauro Clerici, sono stati sequestrati oltre 170.000 prodotti parafarmaceutici e integratori. I finanzieri hanno così bloccato una frode che, nel difficile periodo dell'emergenza covid-19, rischiava di avere conseguenze drammatiche anche dal punto di vista medico.

La coppia ha precedenti per esercizio abusivo della professione medica

La coppia, già nota alle cronache per essere stata arrestata per una vicenda che l'aveva vista protagonista per esercizio abusivo della professione medica e somministrazione di farmaci guasti o imperfetti, aveva ideato un ricettario medico completamente falso. Al momento, infatti, non è stata ancora trovata una cura efficace contro il coronavirus, in tutto il mondo i medici stanno usando farmaci in via sperimentale. I finanzieri hanno oscurato i siti web della società e le relative pagine social dove il sedicente medico spiegava le sue "ricette". Parte degli integratori e dei prodotti parafarmaceutici erano destinati al mercato europeo: la società infatti aveva clienti anche in Francia, Austria, Germania e Svizzera. Gli inquirenti nel corso dell'operazione hanno anche scoperto come la coppia pubblicizzasse anche altri protocolli medici da seguire per contrastare anche forme gravi di patologie il tutto senza avere i titoli per esercitare la professione medica.

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