Professoressa in pensione sgozzata a Seriate: non si trova ancora l’arma del delitto
Resta avvolto dal mistero l'omicidio di Gianna Del Gaudio, 63enne professoressa in pensione originaria di Avellino uccisa venerdì notte nella sua abitazione di Seriate, in provincia di Bergamo. Per il delitto c'è al momento una sola persona indagata: si tratta del marito della donna, Antonio Tizzani, formalmente denunciato per omicidio volontario ma ancora in libertà. Non ci sarebbero infatti elementi tali da far chiedere la custodia cautelare, e l'iscrizione in un primo momento era stata definita un "atto dovuto" dal pubblico ministero che coordina le indagini, Laura Colucci.
Attesi i risultati dell'autopsia
Mentre si attendono i risultati dell'autopsia sul cadavere della donna – l'esame autoptico sarà eseguito oggi- gli inquirenti continuano a setacciare i dintorni della villetta dove la vittima e il marito vivevano a Seriate, in cerca dell'arma del delitto. Presumibilmente un coltello, compatibile con le ferite mortali alla gola rinvenute sul corpo della 63enne. Sul fronte delle ipotesi, i carabinieri di Bergamo mantengono uno stretto riserbo: si indaga in più direzioni, anche sull'eventualità di una rapina finita in tragedia. Un'ipotesi avallata fin da subito dal marito della vittima, che aveva riferito di aver visto un presunto ladro, incappucciato, fuggire dalla loro abitazione. Era stato proprio l'uomo a dare l'allarme ai carabinieri: ma nella villetta non sono stati trovati segni di effrazione.
Quando si saprà l'orario preciso della morte dell'insegnante, probabilmente si potrà ricostruire meglio cosa sia avvenuto venerdì notte. La coppia di coniugi, che aveva da poco festeggiato 35 anni di matrimonio e tra cui non sembravano esserci particolari dissidi, aveva in serata ricevuto la visita di uno dei due figli con la sua nuova compagna. Dopo la cena si sarebbe consumata la tragedia, sulla quale al momento restano solo dubbi e ombre.