Prof licenziato per una pipì: gli studenti di Stefano Rho scrivono a Mattarella

Proseguono le iniziative a favore di Stefano Rho, il docente 43enne di Bergamo licenziato dalla Corte dei Conti per essersi dimenticato di menzionare in un'autocertificazione una multa di 200 euro inflitta 11 anni fa per aver fatto pipì in un cespuglio. Gli studenti del professore, dopo un affollato sit-in di protesta davanti al tribunale di Bergamo, hanno adesso intenzione di scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Gli studenti chiedono di incontrare il Capo dello Stato
La nuova iniziativa degli studenti, riportata dal quotidiano Il Giorno, vuol portare all'attenzione della massima carica dello Stato il caso paradossale del docente bergamasco, penalizzato da una burocrazia che, come dichiarato dalla portavoce degli studenti Gaia Alberti, è spesso assurda: "La giustizia è spesso miope, ma la burocrazia è anche peggio: non vede, non sente, non parla", afferma la 19enne. la lettera sarà pronta nei prossimi giorni. Gli studenti chiederanno udienza al Capo dello Stato per chiedere che il loro professore – giudicato da tutti un ottimo insegnante – possa tornare subito a insegnare.
Il Consiglio provinciale approva una mozione a favore di Stefano Rho
Dopo che il caso di Stefano Rho è stato sollevato dai media si sono moltiplicate le iniziative a suo favore. È nato tutto dalla rete, con un gruppo su Facebook che conta oltre ottomila membri e una petizione su Change.org arrivata a oltre 40mila sostenitori. Ma anche la politica si è mossa: un deputato bergamasco ha annunciato che avrebbe presentato un'interrogazione urgente sull'episodio, mentre una mozione a favore del docente bergamasco è già stata approvata dal Consiglio provinciale di Bergamo: impegna il presidente della provincia Matteo Rossi a chiedere la revoca del licenziamento e un intervento urgente di Mattarella, anche per evitare che casi simili si possano ripetere: la vicenda di Stefano Rho infatti, a detta di alcuni sindacati, non sarebbe isolata.