Primario arrestato per tangenti a Milano: “Ho rotto il femore a un’anziana per allenarmi”
Non ci sono solo corruzione e turbativa d'asta tra le accuse mosse a Norberto Confalonieri, primario di ortopedia dell'ospedale Gaetano Pini di Milano da questa mattina ai domiciliari. Il medico, 64 anni, è indagato anche per lesioni nei confronti di alcuni suoi pazienti. Sono almeno due i casi finiti nel mirino degli inquirenti, che però indagano anche su altri episodi. In due circostanze sono le parole dello stesso medico, intercettato, ad alimentare sospetti che naturalmente dovranno poi trovare conferme nel prosieguo dell'inchiesta.
A proposito di un'anziana paziente 78enne, ad esempio, Confalonieri avrebbe rivelato, come si legge nell'ordinanza di arresto, di aver "provocato la rottura di un femore" per allenarsi con una tecnica chirurgica (la via d'accesso "bikini") che avrebbe poi utilizzato in uno degli interventi che eseguiva in privato in una clinica: "Eh l'ho rotto (…) gli ho fatto la via d'accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!". Oltre al suo ruolo di primario nella struttura pubblica milanese, infatti, Confalonieri operava anche in una struttura privata. In alcuni casi il medico avrebbe operato nuovamente in ospedale pazienti per i quali gli interventi nella struttura privata non erano andati bene. È ad esempio il caso di una paziente di 40 anni alla quale il medico aveva rotto il femore durante un intervento: "Invece dei punti gli ho messo una cerniera così la apro più facile", ha detto Confalonieri, sempre intercettato. Poi, dopo una risata, ha aggiunto: "Se va in mano a un altro collega sono finito".
Il primario al centro di una ramificata rete corruttiva
Che il medico abbia provocato volontariamente le lesioni ai suoi pazienti, o si tratti invece di conseguenze naturalmente possibili in un intervento chirurgico (e Confalonieri nella sua lunga carriera ne ha eseguiti oltre seimila, come si evince dal suo curriculum) lo dovrà naturalmente stabilire la magistratura. Intanto però sugli altri capi d'accusa la posizione del primario appare più grave: secondo il procuratore capo di Milano Francesco Greco il medico era "al centro di una ramificata e consolidata rete di relazioni corruttive" con le società fornitrici di protesi ortopediche Johnson & Johnson Medical spa e B.Braun Milano spa. Quattro dipendenti delle aziende sono stati raggiunti dal "divieto temporaneo di esercitare le rispettive attività professionali e imprenditoriali nonché ogni altro ufficio direttivo delle persone giuridiche delle imprese" per un anno.