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Prima del licenziamento svuota il conto corrente del datore di lavoro: arrestato

L’uomo, un 30enne di origini siciliane ma residente a Luino, nella provincia di Varese, è stato arrestato dalla Polizia di Frontiera: avrebbe sottratto all’azienda svizzera per la quale lavorava circa 20mila franchi.
A cura di Valerio Papadia
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È un cosiddetto frontaliero – i lavoratori che, ogni giorno, passano il confine tra l'Italia e la Svizzera per recarsi al lavoro – l'uomo di 30 anni arrestato dalla Polizia di Frontiera: il 30enne, di origini siciliane, quotidianamente dalla zona di Luino, nella provincia di Varese, si recava oltreconfine, dove lavorava per un'azienda svizzera. Come rende noto la Questura di Varese il 30enne, avendo intuito di essere sull'orlo del licenziamento, ha cominciato a prelevare indebitamente denaro contante da una carta di credito intestata alla società, per una somma totale che si aggira intorno ai 20mila franchi svizzeri, circa 15mila euro.

L'indagine che ha portato all'arresto dell'uomo è stata condotta dalla Polizia di Stato di Luino. Per allontanare da sé i sospetti il 30enne, la scorsa estate, si era recato in commissariato per denunciare il furto della carta di credito, che gli era stata affidata dall'azienda per pagare i dazi doganali: nel frattempo, però, aveva affidato il bancomat a un complice di origine albanese, che effettuava i prelievi agli sportelli di un istituto bancario della cittadina del Varesotto. I poliziotti, però, a seguito della denuncia dell'azienda e dopo aver acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della banca, sono riusciti a risalire all'identità del cittadino albanese, che ha indicato il 30enne come il mandante dei prelievi al bancomat.

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