Presidio anti profughi alla Montello: Salvini invita le forze dell’ordine a disobbedire
Non ha voluto stemperare i toni, ma anzi ha deciso di esasperare ulteriormente il clima, già infuocato, che si respira intorno all'accoglienza dei migranti in Italia. Al presidio organizzato davanti alla caserma Montello di Milano, dove dal primo novembre saranno ospitati per 13 mesi 300 profughi, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha invitato alla ribellione – pacifica – perfino le forze dell'ordine: "Obbedire è giusto, disobbedire a ordini sbagliati è altrettanto giusto".
Non è la prima volta che lo dice: già a settembre sempre davanti alla Montello il leader del Carroccio, abituato a parlare per slogan, aveva usato parole simili. Non solo dunque l'esempio di Goro e Gorino, con le barricate dei cittadini contro pochi profughi – mamme e bambini -, ma anche un invito esteso a sindaci e militari: "Tante donne e uomini della polizia, dei carabinieri e dalla Marina miltare tutti i giorni sotto voce mi dicono che sono stufi di portare in casa quelli che poi devono inseguire – ha detto Salvini al megafono – aspetto il giorno in cui uomini e donne in divisa ci daranno una mano".
Salvini: "Stanno facendo pulizia etnica degli italiani"
Davanti alle telecamere di Fanpage.it Salvini ha preso nettamente posizione a favore dei cittadini di Gorino e Goro che hanno respinto i profughi con le barricate: "Il parroco di Goro ha ragione, stanno facendo pulizia etnica degli italiani. Il problema è non farli partire – ha proseguito Salvini – Ma evidentemente c'è chi ci guadagna con l'arrivo di tutti questi cosiddetti profughi: le cooperative rosse, le associazioni e la mafia. A Goro, invece, hanno vinto i cittadini".
Al presidio erano presenti un centinaio circa di persone, tra cui Riccardo De Corato di Fratelli d'Italia. Hanno fatto capolino anche i "fascisti del terzo millennio" di CasaPound: insieme al Carroccio si stanno preparando alla manifestazione del primo novembre, che si preannuncia più partecipata e problematica. Non ci sarà solo contestazione, infatti, ma anche una festa per accogliere i profughi organizzata da "Zona 8 solidale".
Il botta e risposta col sindaco Sala
Sul tema dell'accoglienza dei migranti nella caserma Montello di via Caracciolo, dove proprio Salvini ha prestato servizio militare, si è consumato un botta e risposta tra il segretario del Carroccio e il sindaco di Milano Beppe Sala: "I presunti profughi (leggi clandestini) sono gentilmente ‘regalati' al quartiere dal sindaco Salah del Pd", aveva ironizzato Salvini su Facebook. Ma la replica di Sala non si è fatta attendere: "Meglio nella caserma che sotto i ponti". Il riferimento è alla difficile situazione che si vive a Milano, dove le strutture di accoglienza sono al collasso e diversi migranti sono costretti a passare la notte all'addiaccio, sotto ponti o in giacigli di fortuna.