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Presi i ladri che hanno svaligiato la casa dei genitori di Salvini: la “banda della colla” voleva fuggire dall’Italia

Sono stati presi i presunti autori del furto in casa dei genitori di Matteo Salvini, avvenuto la scorsa notte di Ferragosto a Milano. Si tratta di cinque cittadini georgiani, comporrebbero una banda specializzata in questo tipo di furti e ribattezzata “banda della colla” per via del loro modus operandi. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Milano stavano per lasciare il paese.
A cura di Valerio Renzi
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Matteo Salvini
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Sono stati presi dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, i presunti ladri che hanno svaligiato la casa del ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini lo scorso Ferragosto. La banda, ribattezzata "della colla" per il proprio modus operandi, è composta da cinque cittadini di nazionalità georgiana, da quanto si apprende specializzati in furti in appartamento e in villa. Il fermo è avvenuto lo scorso lunedì, ma la notizia ha cominciato a circolare solo nelle scorse ore. Gli investigatori della Mobile hanno chiesto, al termine delle indagini lampo, l'autorizzazione a procedere nei confronti dei membri della banda, dopo aver raccolto prove ritenute sufficienti all'incriminazioni e aver avuto riscontri sulla volontà dei ladri di lasciare l'Italia, sentendo ormai il fiato sul collo delle forze dell'ordine.

I ladri, un 26enne e un 27enne con precedenti rispettivamente per furto e per violazione delle norme sugli stranieri e tre incensurati di 29, 33 e 34 anni, si erano introdotti nell'abitazione dei genitori del leader della Lega, residenti in zona Primaticcio-Giambellino e in quei giorni in villeggiatura, portando via oggetti di valore, l'argenteria e una cassaforte. Agendo nel palazzo praticamente vuoto con i condomini in vacanza, i ladri avrebbero operato in tutta tranquillità, ripulendo nella stessa notte anche l'appartamento al piano di sopra di quello di casa Salvini. Il nome di "banda della colla" è dovuto alla modalità con cui agivano: i cinque, per controllare la frequenza con la quale porte e finestre delle abitazioni venivano aperte, erano soliti mettere dei filamenti di colla tra le porte e gli stipiti, in maniera da poter stabilire quali appartamenti fossero vuoti. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto il carcere per i cinque.

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