Porno d’autore al femminile, cercasi attori e attrici “normali” a Milano

Cercasi uomo "bella presenza, affascinante, non necessariamente macho. Disposto a scene di nudo e sesso completo non simulato". Questo e altri annunci dello stesso tenore accompagnano l'ultimo progetto de "Le ragazze del porno", un collettivo di registe italiane che mira a riscrivere la pornografia da una prospettiva femminile. Le selezioni per il film Queen Kong di Monica Stambrini, una delle registe del collettivo, si terranno venerdì 28 e sabato 29 novembre al centro culturale Macao, presso l'ex Macello comunale di viale Molise a Milano. Tre i ruoli ricercati: sull'uomo, di età scenica dai 25-30 anni fino ai 40 ben portati, le indicazioni sono chiare. Ma si cercano anche due donne: età scenica dai 20-25 anni fino ai 40 anni ben portati, la prima di "bella presenza, elegante, ben curata. Disposta a scene di nudo parziale e di sesso orale non simulato". La seconda "non necessariamente bella, fisicamente forte, in carne ma anche magra. Interpreterà ruolo animalesco con effetti speciali di make up artist. Disposta a scene di nudo e sesso completo non simulato".
Porno d'autore con regista donna
Già dalle indicazioni per i profili ricercati si capisce che i film pornografici, tutti cortometraggi, realizzati dalle ragazze del porno non ambiscono ad essere normali pellicole hard. Certo, l'elemento pornografico non viene meno, come scritto esplicitamente negli annunci. Ma l'ambizione delle undici registe e sceneggiatrici che hanno creato il collettivo è quello di dar vita a un vero e proprio movimento culturale che liberi la pornografia da alcuni stereotipi, di stampo prettamente maschilista, e affermi la libertà da parte delle donne di riappropriarsi della propria sessualità senza essere giudicate da nessuno. Non a caso, sul sito del collettivo è presente un manifesto, scritto nel 2009 dalla regista svedese Mia Engberg, autrice del progetto di corti porno al femminile The dirty diaries project. Un manifesto al quale le ragazze del porno aderiscono in pieno, e che sancisce tra l'altro l'abbandono di un ideale di bellezza malato e conformista, la lotta al sessismo dell'industria del porno, all'omofobia e alla transfobia, il diritto al controllo del proprio corpo.
Nonostante queste dichiarazioni di principio, non sono mancate le critiche al progetto. Alcuni politici dell'opposizione hanno sottolineato l'inopportunità che le selezioni si tengano in un palazzo di proprietà comunale, sebbene inutilizzato. L'ex macello è stato difatti "occupato" da Macao, dopo che il collettivo di lavoratori dell'arte e dello spettacolo è stato allontanato prima dalla Torre Galfa e poi da Palazzo Citterio, entrambi luoghi simbolo della speculazione edilizia e dell'incuria a Milano. Critiche che però non scalfiscono le promotrici dell'iniziativa: chiunque voglia lanciarsi in una carriera nel porno d'autore è invitato a partecipare ai provini.