Pontoglio, il “paese a tradizione cristiana” che invita gli altri ad andare via
È un piccolo paese in provincia di Brescia, Pontoglio, l'ultimo "baluardo" della cristianità che sembra però aver frainteso il senso della parola "rispetto" professato anche nel Vangelo. Il Comune, neanche settemila abitanti, ha infatti da poco installato dei nuovi cartelli stradali all'ingresso del paese, nei quali compare la seguente scritta: "Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana". Fin qui, alla fine, potrebbe anche trattarsi di cenni storici, per quanto i cartelli sembrino voler rimarcare in chiave polemica alcune caratteristiche in un momento in cui si è tornato a parlare con forza di quello scontro tra civiltà diverse, soprattutto alla luce degli ultimi attentati terroristici a Parigi.
Una frase discriminatoria
Ma è la frase che segue la prima a chiarire tutta la valenza discriminatoria della nuova segnaletica: "Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene", si legge infatti immediatamente sotto la prima scritta. Una frase al limite dell'incostituzionalità, che ha provocato molte polemiche su Facebook, dove i nuovi cartelli stradali sono stati postati dalla pagina ufficiale del Comune assieme alle motivazioni del sindaco, Alessandro Seghezzi. "L'Italia è uno stato laico, dove tutte le religioni sono allo stesso livello d' importanza", commenta un utente, mentre altri usano l'ironia e ricordano la celebre scena del film "La vita è bella" di Roberto Benigni, nel quale l'attore si trova a spiegare alla sua maniera al figlio il motivo del divieto di ingresso "agli ebrei e ai cani" esposto da un negozio durante il fascismo.
Il sindaco: "Un invito a rispettare la cultura e le tradizioni locali"
Il primo cittadino del paese, eletto con una lista di centrodestra, ha spiegato: "L’iniziativa, in linea con le precedenti, rispetta le linee programmatiche di inizio mandato. È un invito a rispettare la cultura e le tradizioni locali. Una cultura che si fonda sul rispetto reciproco: dalla donna alla musica, dall’arte ai costumi, dalle usanze ai riti tradizionali. Il rispetto altrui, è per noi, la prima vera forma di civiltà e libertà". Lo scorso luglio Seghezzi era finito al centro delle cronache per aver aumentato di dieci volte il prezzo di un certificato necessario agli immigrati per ottenere il permesso di soggiorno: evidentemente, il rispetto per il sindaco di Pontoglio vale solo in una direzione.