Pontoglio, i cartelli stradali anti Islam non saranno rimossi: no del sindaco al prefetto
Pontoglio resterà un "Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana". Almeno stando ai cartelli stradali posti all'ingresso del paesino in provincia di Brescia, che negli scorsi mesi avevano suscitato polemiche non tanto per questa scritta, quanto per quella che appare subito sotto: "Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". Un "invito" che molti avevano interpretato come un vero e proprio attacco alle persone di fede diversa, segnatamente islamica, discriminati non per il mancato rispetto di una legge, ma per la non appartenenza a una fede e a una cultura ben precise.
Il sindaco: "Chiediamo rispetto per le nostre tradizioni"
Il sindaco del paese, Alessandro Seghezzi, eletto col centrodestra, ai microfoni di Fanpage aveva affermato che l'iniziativa era nata semplicemente per chiedere rispetto per le tradizioni locali: "Il rispetto altrui, è per noi, la prima vera forma di civiltà e libertà", aveva affermato. Nonostante le critiche il primo cittadino ha intenzione di andare avanti sulla sua strada. Come riporta il quotidiano Il Giorno, difatti, venerdì scorso il primo cittadino ha inviato una lettera al prefetto di Brescia Valerio Valenti, rispondendo ad alcune perplessità evidenziate da Valenti sui cartelli. Per Seghezzi gli interrogativi del prefetto riguardano solo l'invito all'allontanamento di quanti non intendano rispettare la cultura e le tradizioni locali, ritenendo dunque implicitamente legittimo il resto della scritta sulla cultura e la religione. Da qui la decisione dell'amministrazione: i cartelli incriminati non "saranno rimossi almeno per ora e salvo interventi di altro e nuovo genere". Non si capisce se la parte relativa all'allontanamento di chi non intende rispettare cultura e religione locali sarà in qualche modo coperta: a farlo, in maniera illegale, ci avevano pensato negli scorsi giorni ignoti vandali, che avevano deciso di oscurare con uno spray nero la frase incriminata.