Poliziotto accoltellato alla stazione Centrale di Milano, arrestato 31enne: “Voglio morire per Allah”
Ancora una violenta aggressione alla stazione Centrale di Milano, sotto i riflettori negli scorsi mesi per questioni legate alla sicurezza. Un poliziotto di 35 anni è stato accoltellato oggi attorno poco prima delle 13 da un 31enne della Guinea. Fortunatamente il poliziotto, in servizio presso la squadra volanti della questura, indossava il giubbotto antiproiettile ed è rimasto solo lievemente ferito a una spalla. È stato soccorso da un'ambulanza del 118 e trasportato in codice verde all'ospedale Fatebenefratelli.
L'aggressione è avvenuta in piazza Luigi di Savoia, dove stazionano gli autobus che trasportano i viaggiatori dallo scalo ferroviario agli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio. Il 31enne era stato notato in precedenza mentre si aggirava nei pressi della stazione armato di coltello, visibilmente agitato. Per questo alcuni passanti avevano allertato le forze dell'ordine. Quando gli agenti sono intervenuti il 31enne ha dato in escandescenze e a un certo punto ha accoltellato l'agente a una spalla. Successivamente è stato disarmato e portato in questura, dove è stato identificato.
Agli agenti ha urlato: Voglio morire per Allah
Dai controlli è emerso che il 31enne, che si chiama Saidou Mamoud Diallo, è irregolare e ha precedenti per lesioni e resistenza, ma non solo. A carico del 31enne vi era infatti da sette giorni un ordine di espulsione emesso dalla questura di Sondrio. Mentre veniva portato in questura, l'uomo avrebbe urlato agli agenti: "Voglio morire per Allah". Al momento, però, proseguono gli accertamenti per capire se dietro il comportamento dell'uomo possa esserci la volontà di comperi un'azione terroristica. Al momento l'ipotesi più accreditata è che si sia trattato del gesto di uno squilibrato.
Sardone: Disastro frutto delle politiche di Sala e del Governo
Subito dopo l'aggressione è arrivato il commento della consigliera comunale di Forza Italia, Silvia Sardone: "Una situazione emergenziale viene sottovalutata ormai da anni dalla sinistra in Comune che continua a opporsi a un serio piano di sicurezza in zona per contrastare delinquenza e degrado. Preferiscono lo squallore di centinaia di immigrati che bivaccano e delinquono piuttosto che salvare quest'area, porta d'ingresso per tanti turisti in città".
Secondo la consigliera azzurra il "disastro che continua da mesi è frutto delle politiche immigrazioniste di Sala e del Governo: la sinistra si è opposta all'unico vero blitz in Stazione Centrale e pochi giorni fa l'assessore Del Corno ha praticamente ufficializzato la fiera dei bivacchi nelle tre piazze intorno alla Centrale. Sala e il suo assessore alla sicurezza si rivelano incapaci e incompetenti in un contesto di delinquenza costante, dove gli immigrati si sentono ormai padroni dell'area e aggrediscono, ormai sistematicamente, le forze dell'ordine. Non è più accettabile una situazione del genere in cui i milanesi hanno veramente paura a passare in queste zone. Chiediamo al questore e al prefetto di non considerare assolutamente le resistenze del Comune e di attuare un piano urgente di militarizzazione e bonifica dell'area. Milano e la stazione Centrale meritano un intervento rapido per ridare dignità a questa zona".
La Lega: Servono espulsioni di massa
Dure critiche anche da parte della Lega Nord: "L'immigrato gambiano che ha ferito con un coltello un agente di Polizia oggi alla stazione Centrale di Milano era sottoposto a decreto di espulsione dalla questura di Sondrio eppure girava libero e indisturbato sul nostro territorio – ha affermato il deputato del Carroccio (e segretario regionale) Paolo Grimoldi – Domandiamo al ministro Minniti perché questo clandestino non sia stato espulso dal nostro territorio. E perché non vengono allontanati gli oltre 100mila clandestini, secondo la stima dell'osservatorio regionale sugli immigrati, presenti sul territorio lombardo?". Grimoldi ha poi affermato: "Servono espulsioni di massa dalla Lombardia e servono subito. Minniti si svegli o preferisce aspettare che ci scappi il morto?".
Il precedente: un poliziotto e due soldati accoltellati dal 20enne Tommaso Hosni
Lo scorso 18 maggio la stazione Centrale era stata teatro di un'aggressione dalla dinamica simile. Il 20enne italo-tunisino Tommaso Hosni, fermato per un controllo in un mezzanino dello scalo ferroviario, aveva accoltellato un agente della Polfer e due soldati. Nessuno di loro è rimasto ferito gravemente. L'aggressore, arrestato, è al momento indagato anche per terrorismo internazionale: si indaga per capire se il giovane avesse avviato un percorso di radicalizzazione e volesse compiere attentati nel nostro Paese. Dopo l'accoltellamento la stazione era stata teatro di un eclatante – e allo stesso tempo contestato – blitz da parte delle forze dell'ordine, che non aveva però portato a risultati apprezzabili.
L'assessore Rozza: Episodio conferma necessità di controlli
L'assessore alla Sicurezza di Milano, Carmela Rozza, chiamata direttamente o indirettamente in causa dall'opposizione in merito alla situazione sicurezza alla stazione Centrale, ha voluto prima di tutto ringraziare le forze dell'ordine: "Ringrazio per il pronto intervento gli agenti di Polizia che hanno fermato l'aggressore ed evitato che la situazione potesse diventare ancora più pericolosa". Poi ha aggiunto: "L'episodio di oggi rafforza la mia convinzione che stiamo operando nel modo giusto, con controlli costanti che non devono venire meno e semmai devono essere intensificati. Questi controlli – ha proseguito – sono necessari per identificare coloro che occupano l'area della stazione, in modo da poter distinguere delinquenti, persone irregolari e sfruttatori da chi sosta tranquillamente. Chi crea problemi deve essere allontanato, chi delinque deve essere arrestato e gli extracomunitari pericolosi devono continuare ad essere rimpatriati. Un impegno gravoso, possibile solo grazie alla continua presenza nella piazza di Esercito, Polizia, Carabinieri e Polizia Locale che tengono costantemente la situazione controllata".