Polizia, Gabrielli traccia la mappa della Milano criminale: “Ecco le zone a rischio”

Non ci sono le zone di via Padova e piazzale Loreto, oggetto di attenzioni (forse un po' troppo morbose) negli ultimi mesi dello scorso anno, dopo l'omicidio del 37enne dominicano Antonio Rafael Ramirez. Mentre compaiono altri quartieri di Milano, considerati a rischio criminalità. La nuova mappa della "Milano criminale" è stata disegnata dal capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso di un'audizione di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
Gabrielli ha sottolineato i dati positivi che erano già stati diffusi dal questore del capoluogo lombardo Antonio De Iesu alla fine dello scorso anno: "Milano fa registrare un trend positivo sulla sicurezza rilevata con una diminuzione dei reati nel 2016". Il calo è del 5 per cento: 15mila i reati commessi nel 2016, mentre le persone denunciate o arrestate sono state 23mila e i beni sequestrati ammontano a 31 milioni di euro.
Tra le criticità le gang di latinos
Ma restano, inevitabilmente, alcune criticità. Il capo della Polizia ha individuato quattro zone cittadine più esposte al rischio criminalità: si tratta dei quartieri Lambrate (a Est), Mecenate (a Sud-est), Quarto Oggiaro (Nord-ovest) e Scalo Romana (a sud della città). L'emergenza comune a tutto il capoluogo è la presenza delle gang di latinos: "Bande giovanili, principalmente sudamericane, protagoniste di reati predatori e risse". Pericolose perché agiscono per "la conquista del predominio sul territorio e del controllo dei reati che in quelle aree si manifestano". Sul fronte dello spaccio (e del consumo) di droga, invece, le aree critiche sono Lambrate, Quarto Oggiaro e Rogoredo, dove si trova il famigerato "Boschetto della droga" oggetto di diversi interventi da parte delle forze dell'ordine lo scorso anno.