Pisapia, sì alla metro 4 ma a impatto ridotto
Nonostante molte perplessità, e le proteste di alcuni cittadini, sembra che il sindaco Giuliano Pisapia abbia sciolto le riserve: la metro 4, che attraverserà Milano da est (Linate) a ovest (San Cristoforo), si farà. Lo scrive Repubblica, raccontando come sulla decisione del sindaco pesi, in maniera determinante, la richiesta delle banche che costituiscono la cordata di investitori: Cassa depositi e prestiti, Bnp e Bei. Le quali sarebbero in attesa di un documento ufficiale di Palazzo Marino che attesti l'impegno certo del Comune nella realizzazione dell'opera, prima di erogare un finanziamento di circa 480 milioni di euro. Proprio questo documento potrebbe arrivare nella prossima riunione di giunta o, al più tardi, nella prima settimana di dicembre. Si tratterebbe della delibera di costituzione della società M4 Spa, con il 66 per cento delle quote in mano a Palazzo Marino e il resto diviso tra Impregilo, Astaldi, Ansaldo, Ansaldobreda, Sirti e Atm.
La nuova metro a impatto ridotto
I tempi stringono. La scadenza per non perdere il finanziamento del governo – 172 milioni concessi quando ancora l'opera era nel dossier Expo – è il 31 dicembre: entro quella data dovrà arrivare il closing con la cordata di banche. A vincere le resistenze, ancora forti in molti ambienti della giunta, sarebbe il pensiero di poter ridurre l'impatto dell'infrastruttura in quei punti sensibili – come il cantiere nel parco Solari – sui quali è più forte il sentimento contrario dei milanesi. "Ho la percezione che la stragrande maggioranza dei milanesi è favorevole alla M4, e che quelli che sono contrari lo sono soltanto su singole e specifiche situazioni, come parco Solari. Del resto, quando fu costruita la M1 la città fu devastata, tanti si lamentarono, ma una volta aperta furono tutti contenti", ha detto la scorsa settimana il sindaco intervistato dal Giorno. Per studiare come ridurre al massimo gli impatti è stato incaricato l'assessore Pierfrancesco Maran. Al sindaco, invece, spetterà fugare i restanti dubbi sull'onerosità dell'opera, sui quali è stato molto esplicito l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso: pagare per oltre due decenni almeno 80 milioni all’anno di mutui e interessi sarebbe un impegno molto gravoso, senza contare i costi extra che inevitabilmente accompagnano le grandi opere pubbliche. Ma secondo il sindaco, evidentemente, Milano non può rinunciare alla metro 4.