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Pina, malata di cancro che ha ospitato più di 40 bimbi in affido: “I miei ‘figli’ mi hanno aiutata”

La storia di Giuseppina Carmela Socci, residente a Osio Sotto, in provincia di Bergamo, ci insegna ad affrontare le difficoltà della vita con il giusto spirito: senza arrendersi mai. Dal 1993 ha accolto in casa oltre 40 bimbi, che ha amato come figli e l’hanno aiutata ad affrontare la battaglia contro un tumore al seno: “Da ogni circostanza negativa si può ricavare qualcosa di buono”, ha raccontato Pina a Fanpage.it.
A cura di Luca Giovannoni
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Giuseppina Carmela Socci con uno dei bimbi avuti in affido
Giuseppina Carmela Socci con uno dei bimbi avuti in affido

È stata "mamma" di oltre 40 bambini nella sua esperienza di affido iniziata nel 1993, poi sette anni fa ha affrontato la battaglia contro il tumore al seno. La storia di Giuseppina Carmela Socci ci insegna ad affrontare le difficoltà della vita con il giusto spirito: senza arrendersi mai. "Anche dalle situazioni più negative si può ricavare qualcosa di buono", racconta Giuseppina a Fanpage.it. Non sono solo parole, è la sua vita che lo dimostra: dopo ogni temporale torna sempre il sereno. Quando a lei e a suo marito Giancarlo venne comunicato che non avrebbero mai potuto avere figli, Pina non si è data per vinta, scegliendo di cominciare un percorso di affido famigliare che prosegue ormai da ventisei anni. Nel corso del tempo questa coppia residente a Osio Sotto, in provincia di Bergamo, ha aperto le porte di casa a più di quaranta minori, che ha amato come figli donando e ricevendo affetto in modo spassionato, senza mai chiedere nulla in cambio.

L'affido è un'esperienza d'amore

Di questi tempi parlare di bambini in affido non è semplice. Dopo quanto sarebbe accaduto a Bibbiano, su cui è in corso un'inchiesta, la tutela dei minori viene vista con sospetto da molte persone, ma è giusto ricordare che in Italia esistono anche tante realtà sane che negli anni sono state in grado di donare una speranza a tanti ragazzi senza famiglia. Una di questa è per esempio l'associazione Fraternità, di cui Giuseppina fa parte insieme al marito. "L'affido non è da demonizzare – ci spiega nel corso di una lunga intervista telefonica – Io e mio marito inizialmente, quando abbiamo deciso di intraprendere questo percorso, ci siamo scontrati anche con le perplessità dei nostri parenti stretti, che non riuscivano a comprendere la nostra scelta. La verità è che per capire l'affido devi viverlo. Da quando abbiamo iniziato, nel '93, sono tante le storie difficili che ci hanno permesso di crescere insieme ai nostri ragazzi". Questa donna dalla grande forza di volontà si è sentita la mamma di ogni bambino ricevuto in affido, e anche oggi non smette di portare avanti la sua missione: "In questo momento ospitiamo due ragazze madri con due bambini ciascuna".

I figli crescono, ma la mamma è sempre la mamma

"C'è chi mi ha chiamato mamma, e anche chi oggi mi chiama nonna". Le parole di Giuseppina raccontano di una realtà famigliare capace di creare legami forti, a volte indissolubili, anche se spesso per molti minorenni l'affido resta una esperienza transitoria, in attesa di trovare altre sistemazioni. "Noi siamo sempre in contatto con il tribunale dei minori e con gli assistenti sociali – ha precisato la donna – Inoltre ci interfacciamo spesso con figure specializzate come logopedisti, psicologi e altri professionisti. Per noi è fondamentale farci aiutare, per superare le difficoltà che si possono riscontrare nel corso di un affidamento". Le storie che ci racconta Giuseppina sono tante: c'è chi non riesce a entrare da subito in sintonia con i nuovi genitori, come nel caso di una ragazza che se ne andò sbattendo la porta di casa dei due coniugi, salvo poi tornare sui suoi passi per riappacificarsi. C'è chi riesce a trovare una famiglia per sempre, ma non dimentica l'esperienza dell'affido e poi anche chi grazie all'amore dei genitori acquisiti riesce a lasciarsi alle spalle un passato di vessazioni e costruirsi un futuro migliore.

La battaglia contro il tumore

Tra le tante difficoltà, Giuseppina ha dovuto affrontare anche la malattia: sette anni fa le è stato diagnosticato un tumore al seno, ma anche in questa circostanza non si è data per vinta. Ha deciso di creare un gruppo Facebook che oggi conta più di quattromila iscritti. Il nome del gruppo è "Le Toste…rinascita dopo il cancro al seno", una comunità di sole donne che si pone come obiettivo quello di combattere la malattia con ironia, allegria e unione. "La forza per andare avanti mi è stata data anche dai miei bimbi – racconta con emozione Giuseppina – Uno di loro, che poi è tornato vivere con la madre naturale alla quale era stato diagnosticato un tumore, è stato in grado di aiutarla e assisterla anche grazie all'esperienza avuta in precedenza con me. L'ennesima dimostrazione di come da ogni male si può ricavare un insegnamento positivo".

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